[rubriche] Michael Jackson e i suoi fotografi

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dearmichael
00domenica 6 marzo 2016 00:32
Michael Jackson e Todd Gray, photoshoot ad Atlanta, 22 luglio 1981

Il 22 luglio 1981, il Triumph Tour dei Jacksons arriva ad Atlanta in Georgia per un concerto di beneficienza, ($ 100.000) saranno donati alla Fondazione Atlanta Children's Foundation, in risposta ad una serie di omicidi e rapimenti di bambini avvenuti per mesi nella città.

[IMG]http://i63.tinypic.com/643tpl.jpg[/IMG]

Michael all'uscita dell'aeroporto di Atlanta, il giorno del suo arrivo.

Todd Gray è da qualche anno il fotografo di Michael Jackson e del gruppo, ha pressappoco l'età di Michael ed è molto apprezzato dalla star che ama il suo lato discreto.
"Mi piace molto Todd perchè parla poco" avrebbe detto Michael al suo manager Ron Wiesner.

[IMG]http://i68.tinypic.com/2ngahaw.jpg[/IMG]

Quel giorno Michael si lascia fotografare da Todd Gray nella Suite Presidential del Peachtree Hotel nel centro della città di Atlanta.
Durante 45 minuti Todd scatterà più di 70 foto di Michael.
Alcune oggi fanno parte delle foto più conosciute del cantante di quel periodo, quando "Michael non era ancora Jackson" quando il ragazzo uscito dalla Motown, dopo qualche anno sarebbe diventato il Re del Pop e avrebbe trasformato il mondo della musica.

Nel suo libro "Before He Was A King" uscito nel 2009, Todd Gray evoca questa sessione fotografica che resta la sua preferita tra le numerose fatte con Michael:

[IMG]http://i66.tinypic.com/29osnzb.jpg[/IMG]

"Mentre Michael ed io guardavamo alcuni libri di fotografia sull'autobus della tournée, lui mi indicò la foto che amava particolarmente.
Adorava sopratutto la luce che irrorava il viso delle dive nei ritratti Hollywoodiani classici "Questa luce è magica", mormorava. Questa foto è magica. Guarda i loro occhi, sono così belli e innocenti.
Todd, io voglio che tu mi fotografi così."

Lui voleva anche essere fotografato con delle espressioni simili a quelle foto di bambini che lavoravano nelle fabbriche scattate da Lewis Hine all'inizio del ventesimo secolo, un altro libro che noi avevamo guardato insieme nel bus.


[IMG]http://i66.tinypic.com/zswq3b.jpg[/IMG]

Ci siamo organizzati per fare il photoshoot di Michael nella suite Présidentielle del Peachtree Hotel di Atlanta verso sera, nel tardo pomeriggio, un momento definito dai fotografi "l'ora magica", quando la luce getta il suo calore e il sole crea delle ombre profonde.
Lungo tutta la sessione, Michael aveva tendenza a guardare lontano dall'apparecchio fotografico, non direttamente verso l'obiettivo e non ha sorriso che una o due volte durante i quarantacinque minuti che è durata la sessione.
Ci siamo appena parlati, non voleva rompere l'incantesimo.
Ho fatto pochi gesti per dirigerlo, io approvavo con la testa o mormoravo quando ottenevo qualcosa di speciale.

[IMG]http://i68.tinypic.com/2z56la9.jpg[/IMG]

[IMG]http://i66.tinypic.com/nq8j9s.jpg[/IMG]

[IMG]http://i66.tinypic.com/29olj88.jpg[/IMG]

[IMG]http://i67.tinypic.com/ww165w.jpg[/IMG]

[IMG]http://i66.tinypic.com/2cgovet.jpg[/IMG]

Più tardi, quando gli ho mostrato le prove della sessione, mi ha ordinato due grandi stampe di ogni foto, cosa molto insolita. Normalmente se qualcuno ti chiedeva una o due foto della sessione, era considerato un successo. Ero sbalordito.

"Due di ogni foto? Questo significa 144 stampe...."Michael ha risposto, "Si so contare, io voglio una serie per me e un'altra per Diana Ross.
"Todd è magia"


Questa è la mia sessione preferita con Michael:

[IMG]http://i67.tinypic.com/im2iqd.jpg[/IMG]

[IMG]http://i67.tinypic.com/209jyva.jpg[/IMG]

[IMG]http://i64.tinypic.com/2evc4mv.jpg[/IMG]

[IMG]http://i67.tinypic.com/sb79z4.jpg[/IMG]

[IMG]http://i66.tinypic.com/21cxrbt.jpg[/IMG]

[IMG]http://i63.tinypic.com/2uqnpfp.jpg[/IMG]


La torre che ospita l'hotel, rinominata il Westin Peachtree Plaza è uno dei più alti grattacieli di Atlanta. L'hotel è stato rinnovato di recente, la carta da parati anni '80 è stata rimossa, l'arredamento è più moderno e la suite 7012 non assomiglia più al luogo dove Michael Jackson si è lasciato fotografare.
Ma se volete rivivere l'atmosfera di questo photoshoot e godere della vista mozzafiato della città che offre questa splendida suite, vi costerà un pò più di 300 $ a notte.


[IMG]http://i68.tinypic.com/2r6l37m.jpg[/IMG]

[IMG]http://i63.tinypic.com/2i7xu7l.jpg[/IMG]

[IMG]http://i64.tinypic.com/34oplqx.jpg[/IMG]

www.youtube.com/watch?v=Fs-50Kf2AE4

Fonte: On Michael Jackson's Footsteps


rosi@
00domenica 6 marzo 2016 02:31
Adoro questo servizio fotografico. [SM=x3072554]
Neverland1973
00domenica 6 marzo 2016 21:01
Bellissimo quel photoshoot piace tanto anche a me [SM=g27836]
Grazie [SM=g2927039]
dearmichael
00domenica 13 marzo 2016 00:12
LAWRENCE SCHILLER

Lawrence Schiller e il suo ricordo dei Jackson 5


Il famoso produttore, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia Lawrence Schiller americano, racconta come ha realizzato il famoso servizio fotografico dei Jackson 5 sulla spiaggia di Malibu nel 1969.

[IMG]http://i68.tinypic.com/20i98k5.jpg[/IMG]

"Il New York Times mi aveva affidato la missione di fotografare Diana Ross e un giorno, mentre stavo scattando delle foto a Diana in Central Park, lei mi ha detto: "Dovrai anche fotografare un nuovo gruppo musicale che ho scoperto."
E io "Non sapevo che scoprissi dei gruppi musicali."
E Diana: "Qualcuno mi ha scoperto ed io faccio la stessa cosa.... Il nome del gruppo è i Jackson 5."


I Jackson 5, quel nome non mi diceva niente... Jackson 5, 5 persone, 5 bambini, non sapevo.

Così ho chiesto al presidente e proprietario della Motown, Berry Gordy di organizzarmi un servizio fotografico con loro. Diana mi aveva detto che il gruppo sarebbe arrivato in California, dove io vivevo, per registrare un album (Diana Ross Presents The Jackson 5). Tornando a casa, un pomeriggio, ho ricevuto una telefonata da una delle sorelle di Berry Gordy, che mi diceva "I Jackson 5 sono a Los Angeles, dove pensi di fare le fotografie?"
"Non sono mai venuti in California prima?" Ho chiesto.
E lei "No, non hanno mai visto nemmeno l'Oceano Pacifico ..."
La prima cosa che è venuta in mente era che dovevo essere lì quando avrebbero visto il Pacifico per la prima volta. Dovevo girare quella prima esperienza.

[IMG]http://i64.tinypic.com/pvupz.jpg[/IMG]

Ho organizzato l'incontro nei pressi del molo di Santa Monica. . . e ho visto arrivare un gruppo di bambini dentro una grande Mercedes. Avevano un autista e tutto ciò che volevano, sembravano così piccoli sul retro di questa grande macchina. Ma quello che più mi ha colpito... era uno dei ragazzi seduto sul sedile posteriore della limousine, che sembrava ancor più piccolo. Ed è lì che sono stato presentato a Michael, da uno dei suoi fratelli.

Ho suggerito di scendere a Malibu, dove ci sarebbe una maggiore privacy ... all'inizio non volevano, ma poi sono riuscito a convincerli. Non avevo idea di quello che volevo fare veramente. Quando siamo arrivati vicino al molo di Malibu (la riunione si è svolta sulla spiaggia di Paradise Cove), tutti saltarono dalla macchina e si diresse verso l'acqua. Ma Michael corse verso il bagagliaio e tirò fuori in un lettore musicale... "Ascoltiamo un po'della vostra di musica?" Ho chiesto. Michael ha risposto ancor prima che finissi la frase. "Noi abbiamo sempre la nostra musica con noi"
Quando mi sono voltato verso il resto dei fratelli, ho visto che erano già sulla spiaggia guardando l'acqua. È stato allora che ho iniziato a scattare le foto con i loro piedi nell'acqua. Ho scoperto più tardi che non avevano mai visto il mare prima.
Prima che mi rendessi conto Michael aveva acceso il lettore musicale, mentre i suoi fratelli cominciavano a ballare la loro musica sulla spiaggia. E 'un peccato...ma io non ricordo proprio che canzone fosse."

[IMG]http://i63.tinypic.com/rihu2a.jpg[/IMG]

Erano ancora i bambini timidi, ma appena hanno sentito la musica, hanno preso vita. Michael Jackson era come un pallone riempito di elio, saltava verso il cielo, era diventato una persona completamente diversa... si poteva vedere la sua timidezza, ma quando la musica si è fatta sentire, è esploso.

Non vi è alcun dubbio che i fratelli di Michael svolgessero un secondo ruolo, e hanno dovuto accettare il fatto che la sua innocenza e il suo talento erano ciò che conducevano il gruppo. Ma Michael, come io lo ricordo quel giorno, era solo un ragazzo innocente che ha ballato al ritmo della sua musica."

[IMG]http://i64.tinypic.com/2hgtusz.jpg[/IMG]

Lawrence Schiller ritroverà il contatto con la famiglia Jackson alcuni anni più tardi, quando suo figlio Anthony, nella stessa scuola di TJ, figlio di Tito (e membro dei 3 T), diventerà uno dei suoi migliori amici. Anthony confessa che alla carriera del gruppo non si è mai veramente interessato.

[IMG]http://i66.tinypic.com/28brvdj.jpg[/IMG]

Fonte: On Michael Jackson's footsteps







dearmichael
00lunedì 13 marzo 2017 00:19
Henry Diltz Photoshoot - 1971



"Un giorno sono stato chiamato dai redattori della rivista Rolling Stone, mi hanno offerto di fotografare i Jackson 5 presso la Motown Records dove i fratelli rispondevano alle lettere dei fan. Mi hanno consigliato di concentrarmi sul cantante solista dei Jackson 5, Michael.

Ho fotografato i Jackson 5 spesso in quei giorni, e Michael era così giovane, gentile con la voce di un angelo, incredibilmente pura ... una bella voce.
Bastava dire, "Hey Michael, stai fermo così per un attimo", e lui rimaneva immobile. Ricordo in uno dei momenti di ripresa, ha guardato una fiamma, e sembrava essere affascinato dal fuoco, come spesso accade ai bambini.



I suoi fratelli maggiori erano più spavaldi e sempre pronti a ridere e scherzare. Michael era molto tranquillo. Ma lui si animava sul palco, in questi momenti che viveva davvero.

Nei primi anni '70, sono andato a un concerto in una scuola per bambini non vedenti a Los Angeles. Mi sono seduto a gambe incrociate con i bambini, a circa due metri di distanza dal palco, dove si esibiva Michael. Si poteva vedere come i bambini ciechi ascoltavano e com'erano catturati dalla musica.

Era un suono angelico, una tal effusione di gioia che mi ha toccato profondamente quando le lacrime cominciarono a scivolare sul mio viso."

- Henry Diltz



















rossella(75)
00sabato 1 aprile 2017 10:46
dearmichael, 06/03/2016 00.32:

Michael Jackson e Todd Gray, photoshoot ad Atlanta, 22 luglio 1981

Il 22 luglio 1981, il Triumph Tour dei Jacksons arriva ad Atlanta in Georgia per un concerto di beneficienza, ($ 100.000) saranno donati alla Fondazione Atlanta Children's Foundation, in risposta ad una serie di omicidi e rapimenti di bambini avvenuti per mesi nella città.

[IMG]http://i63.tinypic.com/643tpl.jpg[/IMG]

Michael all'uscita dell'aeroporto di Atlanta, il giorno del suo arrivo.

Todd Gray è da qualche anno il fotografo di Michael Jackson e del gruppo, ha pressappoco l'età di Michael ed è molto apprezzato dalla star che ama il suo lato discreto.
"Mi piace molto Todd perchè parla poco" avrebbe detto Michael al suo manager Ron Wiesner.

[IMG]http://i68.tinypic.com/2ngahaw.jpg[/IMG]

Quel giorno Michael si lascia fotografare da Todd Gray nella Suite Presidential del Peachtree Hotel nel centro della città di Atlanta.
Durante 45 minuti Todd scatterà più di 70 foto di Michael.
Alcune oggi fanno parte delle foto più conosciute del cantante di quel periodo, quando "Michael non era ancora Jackson" quando il ragazzo uscito dalla Motown, dopo qualche anno sarebbe diventato il Re del Pop e avrebbe trasformato il mondo della musica.

Nel suo libro "Before He Was A King" uscito nel 2009, Todd Gray evoca questa sessione fotografica che resta la sua preferita tra le numerose fatte con Michael:

[IMG]http://i66.tinypic.com/29osnzb.jpg[/IMG]

"Mentre Michael ed io guardavamo alcuni libri di fotografia sull'autobus della tournée, lui mi indicò la foto che amava particolarmente.
Adorava sopratutto la luce che irrorava il viso delle dive nei ritratti Hollywoodiani classici "Questa luce è magica", mormorava. Questa foto è magica. Guarda i loro occhi, sono così belli e innocenti.
Todd, io voglio che tu mi fotografi così."

Lui voleva anche essere fotografato con delle espressioni simili a quelle foto di bambini che lavoravano nelle fabbriche scattate da Lewis Hine all'inizio del ventesimo secolo, un altro libro che noi avevamo guardato insieme nel bus.


[IMG]http://i66.tinypic.com/zswq3b.jpg[/IMG]

Ci siamo organizzati per fare il photoshoot di Michael nella suite Présidentielle del Peachtree Hotel di Atlanta verso sera, nel tardo pomeriggio, un momento definito dai fotografi "l'ora magica", quando la luce getta il suo calore e il sole crea delle ombre profonde.
Lungo tutta la sessione, Michael aveva tendenza a guardare lontano dall'apparecchio fotografico, non direttamente verso l'obiettivo e non ha sorriso che una o due volte durante i quarantacinque minuti che è durata la sessione.
Ci siamo appena parlati, non voleva rompere l'incantesimo.
Ho fatto pochi gesti per dirigerlo, io approvavo con la testa o mormoravo quando ottenevo qualcosa di speciale.

[IMG]http://i68.tinypic.com/2z56la9.jpg[/IMG]

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Più tardi, quando gli ho mostrato le prove della sessione, mi ha ordinato due grandi stampe di ogni foto, cosa molto insolita. Normalmente se qualcuno ti chiedeva una o due foto della sessione, era considerato un successo. Ero sbalordito.

"Due di ogni foto? Questo significa 144 stampe...."Michael ha risposto, "Si so contare, io voglio una serie per me e un'altra per Diana Ross.
"Todd è magia"


Questa è la mia sessione preferita con Michael:

[IMG]http://i67.tinypic.com/im2iqd.jpg[/IMG]

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La torre che ospita l'hotel, rinominata il Westin Peachtree Plaza è uno dei più alti grattacieli di Atlanta. L'hotel è stato rinnovato di recente, la carta da parati anni '80 è stata rimossa, l'arredamento è più moderno e la suite 7012 non assomiglia più al luogo dove Michael Jackson si è lasciato fotografare.
Ma se volete rivivere l'atmosfera di questo photoshoot e godere della vista mozzafiato della città che offre questa splendida suite, vi costerà un pò più di 300 $ a notte.


[IMG]http://i68.tinypic.com/2r6l37m.jpg[/IMG]

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www.youtube.com/watch?v=Fs-50Kf2AE4

Fonte: On Michael Jackson's Footsteps





bellissimo lavoro
Questo sono foTo lontane dalle patinate...mostrano un ragazzo e la sua malinconia....
scatti d'autore di quelli che ci permettono di conoscere un po' più il suo io...
Michael maestro nel voler trasmettere grazie al fotografo il suo stato d'animo....e penso anche che si sentisse po'come quei bimbi che lavoravano e forse per questo voleva riprodurre lo stesso sguardo ...la stessa anima di quei bibmbi...
e ci sono riusciti bene ...grandi tutti e due considerata la loro giovane età erano già maestri nel loro lavoro. [SM=g27823]
Grazie per averle pubblicate
dearmichael
00sabato 15 aprile 2017 01:37
Prego Rossella [SM=g27838] concordo con il tuo pensiero.
MJ's twins 7097
00domenica 16 aprile 2017 12:17
gli scatti di Todd Gray sono favolosi...
tra i più belli per me...
ho il libro fotografico dedicato a Michael di Gray...anche se è in lingua tedesca non mi importa...gli scatti in quel libro sono da urlo...
meraviglia delle meraviglie. ..

grazie dear.... [SM=x47981]
dearmichael
00giovedì 22 giugno 2017 01:46
Il fotografo personale di Michael Jackson parla di quando si sono conosciuti.

By Anna Hiatt, 30 giugno 2014




Harrison Funk ricorda di essere stato ammaliato dagli occhi di Michael Jackson.
"Michael aveva gli occhi più belli che io avessi mai fotografato," mi ha raccontato recentemente. "Erano grandi. Erano espressivi. Erano profondi. No intendo fisicamente. Era come se mostrassero la sua anima. Penso che Michael sapesse cosa voleva trasmettere, in ogni foto. Anche quando era completamente disinvolto era in grado di trasmettere un messaggio alla macchina fotografica."




Nei primi anni '80 Funk iniziò a scattare foto a Michael e continuò a più riprese fino alla sua morte cinque anni fa, il 25 giugno del 2009. Funk era sui vent'anni di età quando scattò la sua prima foto di Michael, prima ancora che il cantante si lanciasse nella sua carriera da solista. Venne invitato ad una festa alla Tavern on the Green a New York, e ad un certo punto della serata si è ritrovato a scattare foto a Michael e al resto della sua famiglia.

Poco tempo dopo, Funk ricevette una chiamata dall'addetto alle relazioni stampa di Michael, che lo invitava a Los Angeles. Pur senza una promessa di un lavoro o tanto meno un rimborso, Funk salì sull'aereo.

Funk ricorda la prima volta in cui lui e Michael legarono per davvero. I bambini di Tito Jackson stavano giocando una partita di softball, e mentre due dei fratelli stavano a bordo campo, Michael era seduto per conto suo in una macchina parcheggiata lì vicino. Quando vide Funk avvicinarsi, Michael gli disse di salire in macchina e i due rimasero lì a parlare di "qualsiasi cosa al mondo, e di baseball."

Michael aveva l'abitudine di fare qualcosa quando voleva l'attenzione della macchina fotografica. Provava le sue mosse. Come quando faceva 'hee hee', capivo che era il momento di prendere la macchina e scattare."



Funk registrò l'intera carriera di Jackson, iniziando dal Victory Tour dei Jacksons nel 1984 e il primo tour solista di Michael, Bad (1987-89).

"Mi ha insegnato così tanto sull'osservare, vedere e catturare il momento," dice Funk. "Mi ha insegnato molto sulla perfezione, Michael era un perfezionista. Voleva che tutto fosse proprio così, anche quando era spontaneo, era proprio perfetto. Faceva parte della sua genialità, l'abilità di farlo succedere senza nessuno sforzo."

Vicinanza e fiducia sono la chiave per realizzare immagini documentarie, specialmente con le celebrità prudenti per quanto riguarda la pubblicità.

"Ero semplicemente me stesso," racconta Funk. "Nessuna messinscena. Io sono chi sono. Ero aperto, e tutti sapevano che nessuna foto avrebbe lasciato le mie mani senza la loro approvazione.
Arrivammo al punto in cui, a metà del tour, ero io a decidere quali fotografie approvare. Si fidavano di me."




"Penso che questa foto rappresenti uno spaccato degli anni '80 e della cultura dell'epoca che ha dell'incredibile. Si possono vedere il primo presidente afroamericano candidato alle elezioni presidenziali, Jesse, e l'essere umano in vita più famoso del mondo ricevere un consiglio da lui."

Funk ricorda chiaramente il giorno in cui fotografò Jesse Jackson e Michael Jackson. Jesse era candidato a presidente, e si apprestava a partecipare a una conferenza della NAACP (associazione nazionale per la promozione delle persone di colore) in un luogo vicino a dove avrebbe dovuto suonare Michael.

Il candidato chiese un incontro con la pop star per parlare di quanti pochi lavoratori di colore fossero presenti nel team di Michael.
Funk e Bruce Talamon, il fotografo personale di Jesse Jackson, si sedettero sul pavimento, scattando foto mentre i due Jackson parlavano, quando improvvisamente Jesse si girò e congedò il suo fotografo.

"Va bene, il momento delle foto è finito". Michael si gira verso di me e mi dice, "Harrison, rimani." E girandosi nuovamente verso Jesse, Michael disse "Il mio fotografo riprende tutto."



"È riuscito ad incontrare Kermit!"



I musicisti iniziavano a restringere l'accesso ai fotografi negli anni '80, ricorda Funk.
"Non volevano essere fotografati mentre sniffavano una striscia di coca." Ma Michael e la sua famiglia erano diversi e, per loro, Funk era un amico. L'hanno accolto nel tour e nelle loro vite.

"Gli piaceva fare scherzetti, e gli piaceva divertirsi. Era come un bambino grande.
Una volta c'è stata una battaglia di cibo in cui ho indossato un secchio di gamberetti… dopo che me lo hanno svuotato tutto addosso," racconta Funk.



Questa settimana, a Los Angeles, è la settimana di Michael, dice Funk, che è stato impegnato a documentare le folle di persone che si sono radunate, e che consideravano Michael Jackson un profeta. Funk piange ancora la perdita del suo amico, ma silenziosamente, lontano dai fan che che si radunano per rendergli omaggio.

Fonte

- Traduzione a cura di dearmichael per il Michael Jackson FanSquare -


dearmichael
00lunedì 26 giugno 2017 01:58
Michael Jackson: Fotografie dell'Adolescenza del Re del Pop

Straordinarie foto vintage di Jackson e i suoi fratelli attraverso l'obiettivo di Jim Britt





Piano Boy

"Questo è Michael nella stanza della musica della sua famiglia," racconta Britt. "Era in uno dei capannoni nei dintorni della loro residenza a Los Angeles. C'erano batterie, chitarre e tastiere. Non stava suonando nessuna canzone in particolare, ma stava effettivamente suonando la tastiera quando gli stavo scattando quella foto. I vestiti che aveva indosso erano quelli che si era messo, non gli abbiamo fatto indossare nulla."




Guardando dalla Finestra

"Questa era alla casa dei Jackson in Encino, California. Lì avevano un gazebo. Ho scattato una serie di foto con i ragazzi dietro al vetro di questa finestra. Le foto vennero usare sulla cover dell'album dei Jackson 5 del 1972 Lookin' Through the Windows. Michael aveva preso quel fiore di sua iniziativa. Ancora una volta, sembrava un ragazzo normalissimo. Ricordo come giocava spesso a basket con i suoi fratelli."




Il Cane è Mio

"Di tanto in tanto usavo un obiettivo che dava alle foto una sorta di "effetto bagliore". Questo è semplicemente Michael con il suo cane. Roba abbastanza semplice. Non avevamo pensato a un concept in particolare. La gente spesso mi diceva 'Beh, qual è il concept dietro a questa foto?' Io scoppiavo a ridere. Stavo semplicemente fotografando qualcuno per cogliere la sua luce. Ogni persona ha una sua luce, ed è quello che stavo cercando in Michael."




Mettiti in Posa

"Questa è stata scattata in un parco a Beverly Hills nel 1973 circa. Michael stava facendo una mossa di karate. Ero un pezzo più avanti nel viottolo con un treppiede e un obiettivo da 180 mm, quindi ho potuto tenere lo sfondo fuori fuoco. C'era una buona luce. Questa fotografia finì per non essere usata per nulla."




Cercando il Cielo Blu

"Questa è stata scattata sul tetto del mio studio. Abbiamo dovuto usare una piccola scala per salirci. È stata un'avventura. Sapevo com'era la luce là sopra, e volevo questo cielo aperto. Si può vedere un albero di sfondo, anche se è completamente fuori fuoco. Questa risale al 1975. Stavamo scattando fotografie per il suo album "Forever, Michael."




Tipico Ragazzo Americano

"Questo è Pink's. È un chiosco di hot dog molto famoso a Los angeles e dista solo un isolato dal mio studio a La Brea. L'ho portato lì dopo essere stati sul tetto del mio studio perché volevo scattargli una foto mentre faceva qualcosa da ragazzo ordinario. Abbiamo passato una giornata facendo cose che avrebbe fatto un normale ragazzo.




Stella Splendente

"Abbiamo fatto questa foto a Beverly Hills Park. Anche questa faceva parte degli scatti per Forever, Michael, nel 1975. Ho scelto quel posto perché pensavo che ci sarebbe stata un'ottima luce. Stavo utilizzando un filtro per ottenere riflessi a stella, dopodiché ho aggiunto un effetto bagliore. Non avevo assistenti in quei giorni.
Eravamo solo io, Michael e l'autista di famiglia. Era tutto molto semplice."




Tornando a Casa

"Questa è semplicemente una foto spontanea alla casa di famiglia a Encino. Finì per essere effettuvamente utilizzata per il retro dell'album Ben. La loro casa non era affatto appariscente. Piuttosto era semplicemente una casa di famiglia per persone che guadagnavano parecchio denaro. Non era nulla di impressionante.




Piccolo Vagabondo

"Questa è la stanza in cui disegnava, nella casa di famiglia. Era pieno di suoi quadri e disegni. Abbiamo avuto una piacevole conversazione mentre mi mostrava le sue cose. Lì c'è un disegno di Charlie Chaplin. Era un suo grande fan e si è anche vestito come lui una volta."




In Primo Piano

"Ho montato un obiettivo grandangolare sulla macchina proprio prima di scattare questa foto. La macchina fotografica quinsi sembrava enorme e Michael si era avvicinato chiedendo, "Cos'è questo obiettivo che hai montato?" Gli ho spiegato che era un grandangolo. Ero inginocchiato per cambiare l'obiettivo, quindi eravamo più o meno alla stessa altezza, e ho colto l'attimo per scattare questa foto al volo. Si possono vedere anche i suoi fratelli nello sfondo."




Il Primo Moonwalk

"Eravamo in un parco a Beverly Hills, e c'era questo laghetto diviso in quattro parti. C'era questo muretto che divideva due parti del laghetto, e Michael ci stava camminando sopra. Iniziò a ballare, sembrava davvero una delle prime versioni del moonwalk."




I Fratelli Riuniti

"Le mie sessioni di fotografia con Michael spesso iniziavano con tutti i suoi fratelli, mentre poi scattavo separatamente con Michael e Jermaine dato che avevano fatto degli album da solisti. Solitamente scatto le foto degli album a colori e le foto pubblicitarie in bianco e nero. Non so perché stiano tutti guardando in su in questa foto.
Probabilmente gli avevo semplicemente detto di guardare in alto perché la luce li colpiva meglio in quel modo."




Voglio Guidare Qualcosa

"Ero alla casa e vidi Michael guidare la sua bici. Gli dissi 'Hey, scattiamo qualche foto con quella.' Anche questa faceva parte delle sessioni fotografiche per Ben. Non vidi più Michael dopo il 1975. Rimasi davvero sorpreso nel vedere come il suo look cambiò nel corso degli anni. Quando uscì Off the Wall sembrava semplicemente il Michael che conoscevo, solo un po' cresciuto. Ma come iniziò a cambiare dopo quell'album mi lasciò davvero senza parole, decisamente una sorpresa."

Fonte

- Traduzione a cura di dearmichael per il Michael Jackson FanSquare -


MJ's twins 7097
00lunedì 26 giugno 2017 16:51
aawwhhhh... che meraviglia!!! [SM=g27836]
conoscere Michael attraverso i diversi fotografi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui...sapere cosa pensavano e pensano di Michael è stupendo...
molto tenera la curiosità di Michael per il grandangolo [SM=g27822] ...solo questo può far capire molto del suo modo di essere...
bellissimi tutti i racconti, grazie infinite...

grazie Dear!!! [SM=x47981] [SM=g2927039]
dearmichael
00domenica 4 marzo 2018 01:12
Michael Jackson per Dilip Mehta, a Neverland e Pebble Beach, gennaio 1991.




Nel gennaio 1991, Michael Jackson accetta di essere fotografato da Dilip Mehta, all'epoca fotografo - giornalista indipendente, di origine indiana, famoso per le sue pubblicazioni su National Geographic, Time, Newsweek, Figaro, Stern, The London Sunday Times o Il New York Times e divenuto anche regista, specialamente del film Cooking with Stella sul quale ha lavorato con sua sorella Deepa Mehta.

Michael Jackson e Dilip Mehta fanno conoscenza grazie al dottore e pensatore indiano Deepak Chopra, amico da alcuni anni con il cantante.



Michael e Deepak Chopra




Michael e Dilip Mehta


Il fotografo ha avuto l'opportunità di trascorrere cinque notti a Neverland, condividere la sua vita quotidiana, e scoprire la star durante le conversazioni.

"Penso di essere stato l'unico fotografo indiano ad aver passato del tempo con Michael a Neverland.
Per me è stato un privilegio poterlo fotografare in modo così sincero, penso che MJ fosse un artista divino era completamente aperto, è stata un'esperienza fenomenale", ricorda Dilip Mehta.

"Mi chiamava" Magic D" perché trovava una certa spiritualità nel mio lavoro e mentre lavoravo con lui sono rimasto stupito dalla sua semplicità e onestà, dalla sua abilità, dal suo coraggio, dalla sua lealtà .... lavorava e lavorava fino a quando non era in grado di raggiungere l'intoccabile, la perfezione, e lo stava facendo".














Nel suo ranch, dove evocano la vita di Michael o nel suo studio personale dove il fotografo ha potuto ballare con la star mondiale, ogni situazione si presta a delle bellissime foto, a colori o in bianco e nero, sia divertenti, spontanee ed alcune delle quali sono state pubblicate nella raccolta di poesie di Michael, "Dancing The Dream".




















A causa di una clausola di riservatezza, Mehta non ha mai rivelato i dettagli delle sue conversazioni con Michael, ma altre foto di questo servizio fotografico sono apparse nel 2009, poco dopo la scomparsa di MJ.

















Alcune sessioni fotografiche si sono svolte anche a Pebble Beach, vicino a Monterey Bay, a circa tre ore a nord del Ranch di Neverland.







Una delle sequenze è stata girata nell'attuale suite Deluxe Ocean View del Lodge Hotel di Pebble Beach che pare, Michael avesse l'abitudine di frequentare.







È sul balcone della suite, con una vista mozzafiato sul Pacifico o nel bagno che Mehta scatta una serie di foto in cui è possibile vedere un Michael Jackson in tutta semplicità, rilassato e casual.













La suite e il balcone oggi










La sala da bagno oggi


Nel 2010, la società Junlien's Auctions aveva messo all'asta una poesia e una nota, scritta sul retro di un foglio del servizio domestico dell'hotel durante uno dei soggiorni di Michael.

I’m beautiful, I’m beautiful, I’m beautiful.
I’m gorgeous. God is for me, who can be against me?
I’m beautiful. I’m a new person now.
Beautiful, knowing the secrets and determined
With fire to move mountains in all I do.
Molding my own world. I’m beautiful!
The old me is behind.
I will march ahead anew.









Le note ritrovate dietro un foglio del Lodge de Peeble Beach

Sul famoso campo da golf di Pebble Beach (probabilmente alla sesta buca), sede regolare degli US Open Golf, Michael Jackson non è altro che un uomo vulnerabile che affronta la sua solitudine.










La sesta buca da golf de Peeble Beach


Durante un'altra sessione in riva al mare, sulle rocce diventate la scena dell'artista con solo i riflessi di un sole al tramonto, il Re del Pop flirta con l'obiettivo di Mehta in movimenti di danza aerea che conosciamo così bene, o si gode semplicemente il suono delle onde.












Anche se Michael non era molto sicuro e loquace di fronte alle telecamere, Dilip Mehta è riuscito, attraverso molte foto, a rivelare l'essere umano, in tutte le sfaccettature della sua intimità, un uomo vulnerabile, lontano dall' immagine della star che affolla la gente ... l'uomo nello specchio.






Fonte: On Michael Jackson's Footsteps

- Traduzione e impaginazione a cura di dearmichael per il Michael Jackson FanSquare.

rosi@
00domenica 4 marzo 2018 15:09
Le foto di Dilip Mehta sono meravigliose! Grazie dear.
dearmichael
00lunedì 5 marzo 2018 00:04
Prego rosi [SM=x3072554]

dearmichael
00mercoledì 14 marzo 2018 01:21
MICHAEL JACKSON E IL FOTOGRAFO GREGG COBARR

Luglio 2009, poco dopo la morte di Michael Jackson, il fotografo Gregg Cobarr, in collaborazione con Fine Art Management Corporation, svela alcune foto, molte delle quali rimaste inedite fino a quel momento.
Esposte per un un mese alla David W. Street Gallery di Beverly Hills, in una mostra dal titolo "Remembering Michael", il fotografo mostra un servizio fotografico realizzato nell'agosto 1978 dai The Jacksons con la più giovane della famiglia, Janet.






Cobarr era stato incaricato da Epic, la nuova casa discografica dei Jackson, che avevano lasciato la Motown, l'etichetta che li aveva lanciati anni prima.

Gregg Cobarr oggi è un rinomato fotografo, la cui esperienza con le principali etichette (Columbia, Epic Records, RCA, Capitol, Curb e Warner Music) e nell'industria del cinema e della televisione (20th Century Fox and Columbia Pictures) gli ha permesso, per oltre trent'anni, di vedere il suo lavoro esposto e premiato negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Ma nel 1978, ha iniziato la sua carriera.




Sono stati fatti due photoshoot, principalmente finalizzati a promuovere l'album in uscita del gruppo, "Destiny", che fu rilasciato nel dicembre 1978.




Il primo photoshoot si è svolto al di fuori del Los Angeles County Museum of Art (5905 Wilshire Blvd) il 17 agosto 1978.






I fratelli Jacksons posano davanti a "Phoenix" una moderna scultura rossa del 1974 dell'artista russo Alexander Liberman installata nei giardini del famoso LACMA e ancora oggi presente.






I fratelli Jackson posano anche in uno dei corsi del LACMA, davanti a una fontana oggi è scomparsa.








Il secondo servizio fotografico si è svolto il giorno successivo a Westlake Village, una piccola città nella periferia nord di Los Angeles, sulle rive del lago privato dove Jackie Jackson, il fratello maggiore, possedeva una casa.





Taglio afro e abbigliamento anni settanta, Michael appare radioso nelle foto. Sorridente, sexy e già consapevole del suo potenziale seduttivo, Michael, non ancora diciannovenne, ha trascorso questa lunga giornata di riprese rilassate, con i suoi fratelli, sul bordo del lago e su una barca elettrica.










"Erano molto entusiasti della loro nuova carriera, volevano nuove opportunità", ricorda Gregg Cobarr, riferendosi ai fratelli Jackson - e alla loro sorellina Janet, che ha debuttato nella serie Good Times, interpretando il ruolo di Penny, alcuni mesi prima.

Alcune foto sono state utilizzate per materiale promozionale, ma la stragrande maggioranza non ha mai visto la luce fino al 2009.






"Ho deciso di svelare le foto al pubblico perché volevo vedere il" vero" Michael, quello che ho conosciuto durante questi servizi fotografici", ha detto Cobarr. "Era così gentile, sensibile, divertente e così carismatico, mi ha lasciato una tale impressione, il modo in cui i media hanno ottenuto informazioni su di lui e le hanno distorte.
Volevo che le persone vedessero cosa ho visto: un'anima bella e dolce. Il pubblico non ha mai visto la maggior parte di queste foto e non sono mai state messe in vendita."

Oltre alla natura senza precedenti delle foto presentate nel 2009, questa sessione mostra che all'alba della sua esplosione globale come artista solista, Michael impressionava e attirava già l'obiettivo del fotografo che è stato in grado di rilevare la semplicità, l'innocenza, la tenerezza, l'aura e talvolta anche una certa tristezza negli occhi di colui che sarebbe diventato il Re del Pop.

"Volevo essere sicuro che Michael fosse se stesso," dice Cobarr, "affinchè potessi davvero cogliere la sua essenza."





























La piccola Janet, allora dodicenne, come Michael, ricevette un servizio fotografico individuale ... come premonizione di quelli che sarebbero stati i due grandi nomi della famiglia.





Fonte: On Michael Jackson's footsteps

- Traduzione a cura di dearmichael per il Michael Jackson FanSquare.

dearmichael
00mercoledì 9 maggio 2018 01:44
Harry Benson ricorda Michael Jackson nel documentario "Shoot First"

Un bellissimo documentario su Harry Benson. Piccolo resoconto con le foto di Michael, rare o inedite.

Ha fotografato i più grandi nel corso della sua lunga carriera. Le sue foto hanno fatto il giro del mondo, sono state utilizzate per le copertine delle più grandi riviste (Vanity Fair, Life, Vogue, People, ..), sono state esposte nei musei più famosi ed è stato premiato più volte per il suo lavoro.



Harry Benson è un fotografo scozzese la cui carriera esploderà nel 1964, quando gli viene chiesto di seguire i Beatles durante il loro tour a Parigi. La sua foto dei Fab Four che fanno una battaglia con i cuscini nella loro camera d'albergo George V diventerà la sua foto, la più famosa di Benson.

Seguono innumerevoli foto di così tante celebrità che è impossibile nominarle tutte. Dai leader mondiali (Bill e Hillary Clinton, Ronald e Nancy Reagan, Barack Obama, Martin Luther King, Richard Nixon, Wiston Churchill, Queen Elizabeth, ...) alle star dell'intrattenimento e dello sport (Elizabeth Taylor, Frank Sinatra, Brad Pitt, Greta Garbo, Mohamed Ali, Jack Nicholson, ...) passando attraverso gli eventi che hanno segnato gli ultimi decenni (l'assassinio di Bobby Kennedy, i funerali di Martin Luther King, la carestia in Somalia nel 1980, lo sciopero della fame Irlandese nel 1981, ...), il fotografo ha sempre preferito la sua macchina fotografica e la sua carriera alla sua famiglia. Questo gli permetterà di fare molti amici. Perché Benson sa come catturare la personalità dei suoi modelli.

"Non c'è una persona che abbia fotografato che non desideri nel suo cuore considerarlo come un amico", dice un giornalista di lui.
"Tutti quelli che fotografa vogliono rivederlo, lo invitano a cena", dice la moglie e assistente Gigi Benson.

La sua carriera è stata oggetto nel 2016 di un bellissimo documentario intitolato Harry Benson: Shoot First. Per un'ora e mezza, i cineasti Matthew Miele e Justin Bare hanno intervistato coloro che conoscevano l'uomo e il professionista, e il fotografo stesso, per discutere le storie dei famosi scatti di Benson. Immagini bellissime, toccanti e incredibili, che riflettono il modo di lavorare, cliché spesso presi sul posto, un movimento, un momento catturato al naturale, lontano dagli studi.






Nel 1993, Michael Jackson aprì il suo Neverland Ranch a Harry Benson. La prima collaborazione tra i due uomini risale al 1984. Michael era in tour con i suoi fratelli per il Victory Tour ...









e si stava prendendo una pausa al Caribou Ranch in Colorado. Michael adorava le giacche di tweed di Harry Benson e ogni volta che si vedevano, Benson gli offriva la sua giacca, compreso il piccolo fazzoletto verde che aveva l'abitudine di mettere nella tasca esterna.

"Mi costerà di nuovo una giacca", diceva quando sapeva che avrebbe visto Michael. "Lui la indossava e saltava dappertutto. Gli piaceva molto, era una specie di amicizia.
Era economico pagare per lo scoop".











Ma Michael non si era mai lasciato fotografare nella privacy del suo ranch. Harry Benson sarà quello che avrà successo: "Harry Benson ha la capacità di incantare le persone, incantarle e ottenere quello che vuole", dice un giornalista.

"Il Neverland Ranch era esattamente come lo avevo immaginato.
Era un posto bellissimo che aveva creato per se stesso, ma nessuno era mai entrato a fare questo"
, dice Benson.

Se conosciamo diversi scatti di questa sessione, il documentario consente di scoprire delle foto meno note o delle immagini inedite.
















Michael si fiderà ancora una volta di Benson nel 1994, per alcune foto con la moglie Lisa Marie Presley e poi nell'intimità di Neverland, nel 1997, con il suo piccolo figlio, Prince.


"Nelle riviste, leggiamo spesso, che è un tipo strano, un solitario, ma quando lo si vede sembra piuttosto normale. (...) Mi è sempre piaciuto."






Solo pochi minuti del documentario sono dedicati al Re del Pop, ma se vi piacciono le belle foto e la loro storia, non dovete perderlo.

Il documentario è attualmente disponibile su: Netflix
(Michael è menzionato tra 1: 03: 30 e 1: 06: 22).

Sito ufficiale di Harry Benson

Fonte: On Michael Jackson's footsteps

- Traduzione a cura di dearmichael per il Michael Jackson FanSquare.


DOUBLE-D
00mercoledì 9 maggio 2018 10:02
POsti bellissimi e bellissime foto!
Morphine95
00giovedì 6 settembre 2018 16:15

Dave Hogan, fotografio di Getty, condivide i suoi ricordi dell’ultimo ‘Re del Pop’ Michael Jackson

Il fotografo Dave Hogan ha conosciuto per la prima volta il cantante notoriamente riservato nel 1983 ed ora si è aperto raccontando del Re del Pop.


Quando il fotografo inglese Dave Hogan ha incontrato Michael Jackson per la prima volta nel 1983, l’ascendente Re del Pop indossava uno smoking e stava in piedi nell’angolo a lato di una stanza del Grosvenor Hotel di Londra.

Jackson era vicino all’apice della sua fama immensa, avendo pubblicato Thriller appena pochi mesi prima, una collezione mostruosa di canzoni che si trova ancora in cima agli album più venduti nella storia negli Stati Uniti.

Si trovava in città per i British Recording Industry Awards, un evento ricco di star con altri luminari della musica mondiale come Paul McCartney e Pete Townshend dei The Who in scaletta, e Hogan approfittò dell’opportunità per fare ciò che la maggior parte delle persone probabilmente non fece in quei giorni: avvicinarsi a Jackson per due chiacchiere.

“Mi sono avvicinato ed ho semplicemente iniziato a parlargli,” dice Hogan.

“Gli dissi, ‘Ciao, come va? Per quanto tempo starai a Londra?’ e credo che lui rimase un po’ confuso perché nessuno aveva mai fatto una cosa simile nei suoi confronti.”

Da quella conversazione nacque un lungo rapporto tra il fotografo e il soggetto che durò quasi vent’anni, passando per numerosi tour mondiali, da Bad alla fine degli anni ’80 a Dangerous e HIStory negli anni ’90 e alla 30th Anniversary Celebration del 2001.

Hogan, un fotografo per Getty Images, è conosciuto per il suo straordinario nell’industria musicale, avendo immortalato nel corso degli anni soggetti come David Bowie, gli U2 e Madonna.

“Ho appena finito di lavorare con Taylor Swift e i Rolling Stones – una delle più grandi star femminili e una delle più grandi rock band,” dice. “Ma non c’era nessuno più grande di Michael Jackson.”

Jackson, morto nel 2009, avrebbe compiuto 60 anni il 29 Agosto 2018. Qui daremo uno sguardo al passato della sua carriera attraverso l’obiettivo di un fotografo che ha contribuito a documentarla per l’eternità.


IL PRIMO INCONTRO

Questo ritratto di Jackson scattato nel 1983 è stato ampiamente diffuso dopo la sua morte e proviene dalla prima sera in cui Hogan lo ha incontrato.

“Quella fu la prima volta in cui lo fotografai,” dice Hogan. “Ricordo solo di aver pensato, ‘Dio, ha un viso adorabile!’”

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Il cantante Michael Jackson nel 1983 a Londra. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


RICHIESTA FOTOGRAFICA

Qui in basso, Jackson è stato immortalato ai BRIT Awards con Kim Wilde, Pete Townshend e Paul McCartney in quella stessa sera del 1983.

Dopo che Hogan ebbe chiacchierato con lui, Jackson gli chiese scattargli alcune foto con i suoi amici nella stanza.

Il giorno successivo, Hogan lasciò le stampe all’hotel di Jackson e da quel momento in avanti lui entrò nella regolare cerchia del cantante.

“Costruii un rapporto molto particolare con lui,” dice Hogan.

“La casa discografica mi chiamava ogni volta che Michael si trovava in città e diceva, ‘Andrà a fare acquisti da Hamleys (negozio di giocattoli londinese), vuoi andare a fare shopping con lui?’ Non ero il suo nuovo migliore amico – ero semplicemente lì per documentare cosa stava accadendo nella sua vita a quel tempo.”


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Da sinistra a destra: Jackson, Kim Wilde, Pete Townshend e Paul McCartney ai BRIT Awards a Londra, il 16 Febbraio 1983. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


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Jackson mentre si esibisce con i suoi fratelli nel Victory Tour nel 1983. Picture: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


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Nel Bad tour al Wembley stadium nel 1988. Jackson si esibì in 7 spettacoli sold-out a Londra durante quel tour di fronte ad un totale di 504,000 persone. Picture: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


LONTANO DALLE FOLLE ESASPERANTI

Hogan ebbe spesso occasione di vedere da vicino l’effetto di Jackson sulle persone. “Di tutte le persone con cui ho lavorato, non ce n’è nessuna con cui la gente diventasse così isterica,” racconta.

“Urlavano e piangevano semplicemente vedendolo. Era davvero un modo abbastanza bizzarro di vivere la vita.”


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Jackson sale sul tettuccio della sua limousine al Madame Tussauds di Londra nel 1990. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


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La polizia mentre controlla la folla di fan di Michael Jackson fuori dal museo Madame Tussauds di Londra nel 1985. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


PAUSA AD EFFETTO

Sul palco, il potere di Michael Jackson era indescrivibile a parole.

“C’è un paio di foto dove mi trovo sul palcoscenico con lui, lui esce dalla sua capsula spaziale e 75,000 persone gridano verso di lui,” ricorda Hogan.

“Sta lì con le braccia distese, come fosse Gesù, e non canta, non fa niente. Faceva venire letteralmente la pelle d’oca! Io stavo dietro di lui vestito tutto di nero, con una macchina fotografica, come una tartaruga ninja, cercando di non distinguermi. Ma la sensazione che avevi stando lì: ti si drizzano i peli sulla nuca e pensi, ‘Sarà sicuramente qualcosa di speciale.’”


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Durante l’HIStory tour a Brema, Germania, nel 1997. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


DIETRO LE QUINTE

Nell’HIStory tour del 1997, Hogan ebbe l’occasione di dare un’occhiata a rari momenti nel dietro le quinte, tra cui la preparazione dei costumi.

“Ho aperto tutti i cassetti per poter fotografare cosa ci fosse dentro,” dice Hogan. “Poi ho realizzato che tutta la storia di Michael Jackson si trovava lì dentro – il costume da lupo mannaro, i guanti paillettati, i cappelli.”


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Alcuni dei costumi di scena di Michael Jackson nel backstage di Brema durante l’HIStory World Tour, 1997. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


L’UOMO COL GUANTO

Ad un certo punto, il manager del guardaroba di Jackson chiese a Hogan se volesse provare il cappello e il guanto. “Dopo inizi immediatamente a fare il moonwalk avanti e indietro,” dice Hogan, “E il ragazzo disse, ‘Sì, lo fanno tutti.’”


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Il cappello fedora e il guanto del cantante americano Michael Jackson nel backstage a Brema durante l’HIStory World Tour, 1997. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


UN TRENO DI SCARPE

Sulle collezioni di calzature di Michael Jackson: “Non le ho mai prese per guardarle,” dice Hogan. “Ma [ho appreso] a posteriori che avrebbero tagliato i talloni, così da poter agganciare le scarpe ad un piolo [sul palco] e che questo lo avrebbe aiutato a piegarsi avanti e indietro. La gente si sarebbe chiesta, ‘Ma come ha fatto?’ Beh, era il più grande showman che sia mai esistito. Era un po’ come un mago: non dava via i propri trucchi.”


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Mai giudicare un libro dalla copertina. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


JACKSON A RIPOSO

In basso vediamo Jackson nel suo camerino. Se guardate più da vicino, potete vedere la sua scaletta, i suoi evidenziatori e il suo succo d’arancia.

Uno dei momenti più memorabili di Hogan con Jackson è stato anche uno dei più casuali. Hogan si trovava in quel minuscolo camerino quando Jackson entrò, si tolse la camicia e si spruzzò il deodorante.

“L’unica cosa che riuscivo a pensare era, ‘Oh mio Dio, Michael suda,’” dice Hogan.

“Perché tu lo elevi a questo genio divino e dimentichi che era un normale essere umano.”

Hogan e Jackson chiacchierarono un po’, anche se come sempre in modo superficiale. “Come fotografo, trovo sempre che bisogni stare attenti a non fare domande che facciano pensare che tu li stia intervistando,” dice Hogan. “Perché dopo si chiudono – se inizi a chiedere, cominciano a domandarsi, ‘È un’intervista o è un set fotografico?’”


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Il cantante americano Michael Jackson nel backstage a Brema durante l’HIStory World Tour, 1997. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


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Jackson in un momento contemplativo sul palcoscenico a Brema nel 1997. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


GUITAR HERO

Hogan ha anche fotografato la sontuosa celebrazione del 30th Anniversary a New York, durante la quale Michael ha fatto due spettacoli al Madison Square Garden il 7 e il 10 settembre 2001, con guest star come le Destiny’s Child, Whitney Houston, Liza Minnelli e Slash, nella foto qui sotto.


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Michael Jackson si esibisce con Slash al Michael Jackson: 30th Anniversary Celebration, The Solo Years al Madison Square Garden a New York City nel 2001. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


LIZ

Le fotografie dei concerti del 30esimo anniversario della carriera di Michael Jackson sono state perlopiù dimenticate per via dell’attacco dell’11 settembre di pochi giorni dopo.

I tempi hanno portato ad una leggenda incredibile e duratura negli anni a venire: che Jackson, Taylor e Marlon Brando, che parteciparono anche ad uno dei concerti, uscirono insieme da New York dirigendosi in auto verso ovest quando il traffico aereo era impraticabile.


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Con la sua grande amica Elizabeth Taylor il 7 settembre 2001. Foto: Dave Hogan/Getty Images. Fonte: Getty Images


GLI ULTIMI ANNI

HIStory fu l’unico grande tour di Jackson.

Hogan fotografò il cantante solo poche volte prima del 2001, tra cui la sua apparizione ai World Music Awards nel 2006.

A marzo 2009, Hogan fotografò la conferenza durante la quale Jackson annunciò un ritorno in concerto chiamato This Is It che sarebbe iniziato con una maratona di 10 concerti a Londra.

Hogan probabilmente sarebbe stato chiamato di nuovo, ma non era destino: il 25 giugno 2009, il cantante morì all’età di 50 anni.

Questo articolo è stato ripubblicato con il permesso di Getty Images.


FONTE: News.com.au


Grazie a dearmichael per la notizia.

Traduzione a cura di Vittoria Moccia per Michael Jackson FanSquare.

DOUBLE-D
10venerdì 7 settembre 2018 16:40
[SM=x47981] [SM=x47981]
rosi@
00lunedì 10 settembre 2018 21:25
Mi piacciono molto sia le foto di Harry Benson che quelle di Dave Hogan. [SM=g27836] Michael non perdeva occasione per "rubare" la giacca a qualcuno ... in quelle di Benson c'entrava due volte! [SM=g27828] [SM=x47981]

dearmichael
00domenica 21 ottobre 2018 18:40
Incontro con John Isaac, fotografo personale di Michael Jackson durante l'HIStory Tour

A volte non è necessario percorrere migliaia di chilometri per seguire le orme di Michael Jackson o incontrare persone che hanno fatto parte della sua vita, della sua carriera, e sentirli parlare di lui.

John Isaac, il fotografo di Michael Jackson nel periodo HIStory, era in visita a Parigi dal 4 al 6 giugno 2015, in occasione della sua prima mostra in Francia, organizzata dalla galleria By Chatel, in rue de Tournelles, nella terza circoscrizione della capitale.



Famoso e premiato fotografo indo-americano, al servizio delle Nazioni Unite e dell'UNICEF (in particolare al fianco di Audrey Hepburn, per cinque anni) da più di quarant'anni, John Isaac è stato testimone di molti eventi storici. Le sue fotografie ritraggono le più grandi sofferenze del nostro mondo, dalla carestia in Etiopia al genocidio del Ruanda, passando dalla guerra in Bosnia. Ora si dedica alla fotografia di viaggio, alla vita animale e selvaggia.






"Sii i miei occhi e mostrami ciò che non posso vedere"

A metà degli anni '90, Michael Jackson chiese di poter incontrare John Isaac, che sarebbe poi diventato il suo fotografo durante l'HIStory Tour. "Sii i miei occhi e mostrami ciò che non posso vedere": questo sarà l'obiettivo di John in quei momenti con Michael.

Venuto a conoscenza di questa mostra, mi sono messo in contatto con il proprietario della galleria, che mi ha organizzato un appuntamento con John Isaac per sabato 3 giugno. Così mi sono recato alla galleria con due amici, Lidwine e Richard, per incontrare l'uomo che non solo ha seguito Michael in tutti i concerti dell'HIStory Tour, ma che ha anche avuto il privilegio di fotografare Prince, il primo figlio del Re del Pop.

Arrivati di fronte alla galleria, John era già lì, circondato da quattro persone, che presto imparano essere fan di Michael. Tre di loro erano venuti appositamente da Monaco (Germania) per incontrarlo.





John ci accolse calorosamente e si presentò. Gli spiegammo che eravamo anche fan di Michael Jackson e lui ci mise rapidamente a nostro agio raccontando i suoi ricordi con Michael: la telefonata che aveva ricevuto un giorno, con una vocina all'altra partr della linea, che diceva di trattarsi di Michael Jackson e di lui che aveva riattaccato, pensando ad uno scherzo. Le visite di Michael agli orfanotrofi e agli ospedali per bambini, momenti a cui la star era particolarmente affezionata. Il centinaio di concerti per seguire Michael in tutto il mondo, e infine le parole di Bob Jones alla fine del tour, che gli consigliava di andarsene perché Michael era circondato solo da persone cattive.

John Isaac evocò nello specifico un progetto particolarmente vicino al suo cuore, con cui Michael ha voluto lavorare: un libro di poesie, scritto da Michael stesso, e foto di bambini, scattate da John durante i loro viaggi. Sfortunatamente non venne mai realizzato, ma il fotografo non perde la speranza che un giorno, una volta risolte le questioni di successione dei diritti sulle foto di Michael Jackson, possa rendere omaggio a Michael pubblicando questo lavoro. Oltre all'emozione che ci invade, immaginiamo che molte foto inedite dormano nei cassetti di John!

Mentre ammiravamo le foto in mostra, ognuna bella quanto l'altra, il proprietario della galleria, Bernard Yves Chatel, venne a discutere con noi per evocare l'esperienza di John, che era anche uno dei suoi amici. Ci disse che oltre a fare le prime foto ufficiali di Prince, il figlio di Michael, a Neverland, John era presente al momento della sua nascita. Riferì che il il rilascio, dal fotografo stesso, delle foto alla rivista statunitense OK!, i cui profitti sono stati donati alla Heal The World Foundation e ad un'altra associazione supportata da Michael, la Fondazione Make-a-Wish, ha costretto John al più totale segreto... questo per dire fino a che punto Michael che si fidasse di quest'uomo. Una fiducia che, a quanto pare, Michael ha voluto ripetere perché nel 2009 avrebbe contattato John per essere il suo fotografo per i concerti di This Is It, in programma a Londra, offerta che John ha rifiutato.

La galleria non voleva concentrarsi troppo sul tempo passato da John con Michael. Solo tre scatti del Re del Pop sono stati mostrati ai fan: la famosa foto di John e Michael, una prova generale dell'HIStory Tour a Los Angeles nel 1997 e uno scatto di Michael sul palco durante la sua esibizione di Billie Jean.





Alla mia domanda del motivo per cui non era stata esposra la foto di John preferita da Michael, quella in cui si trova in Sud Africa, circondato da bambini, Mr. Chatel spiega che questa mostra è come una grande retrospettiva della carriera del fotografo.

Dopo alcune foto e una richiesta di autografi su, appunto, la foto di Michael che tiene i bambini tra le sue braccia, lasciammo la galleria.



John Isaac è un grande gentiluomo, aperto, amichevole e soprattutto molto umile. Ha viaggiato per il mondo, è un pluripremiato fotografo, ha realizzato scatti fantastici ormai esposti ovunque e tuttavia egli non esita a fare domande su di te, a chiederti cosa fai nella vita. È un uomo molto semplice, partito dal nulla, molto vicino al pubblico, e che nonostante la sua età avanzata vive la sua passione come fosse il primo giorno. Non ci sorprende che Michael Jackson abbia apprezzato quest'uomo, che gli somiglia in molti modi. John considera Michael un amico. Ammirava l'artista e l'uomo, ed entrambi avevano qualcosa in comune: l'amore per i bambini.

Era molto toccato dal fatto che i fan venissero da lui per sentirlo condividere i suoi ricordi. "Mi sento una star" ci ha detto. Ma sì, signor Isaac, tu lo sei! E grazie per esserci stato per Michael. Continueremo a tenere vivo il suo lavoro, come ci è stato chiesto.

La mostra fotografica di John Isaac [è durata] dal 13 maggio al 14 luglio 2015.
[Presso la] Galerie By Chatel Selected Fine Arts, 58 rue des Tournelles, 75003 Parigi.













FONTE: On Michael Jackson's footsteps

- Traduzione a cura di Vittoria Moccia per Michael Jackson FanSquare.

Adelina78
00giovedì 20 maggio 2021 22:33
Un topic davvero bello e importante. Peccato sia rimasto in silenzio
rosi@
10giovedì 20 maggio 2021 23:38
Un bellissimo topic sfuggito a tutti tranne a te Adelina. [SM=g5818274]
mjj2pantera
10venerdì 21 maggio 2021 02:01
Ade sta dando una bella rispolverata a tutto
Adelina78
10venerdì 21 maggio 2021 16:42
mjj2pantera, 21/05/2021 02:01:

Ade sta dando una bella rispolverata a tutto

Si è vero. Ci sono dei topic da riprendere anziché aprire dei altri inutili.
Sto cercando cose belle lasciate da parte [SM=g5818211]
mjj2pantera
00sabato 22 maggio 2021 00:00
@Adelina78
@Adelina78
Adelina78, 21/5/2021:

Si è vero. Ci sono dei topic da riprendere anziché aprire dei altri inutili.
Sto cercando cose belle lasciate da parte


Giustissimo, ma riconosci pure quelli che è meglio non riesumare perché fanno male.
Adelina78
00sabato 22 maggio 2021 09:17
mjj2pantera, 22/05/2021 00:00:

@Adelina78
@Adelina78

Giustissimo, ma riconosci pure quelli che è meglio non riesumare perché fanno male.

Assolutamente. Sto attenta. Ho letto delle cose che mi domando quanti qui dentro sono davvero fan di Michael Jackson o non so di chi [SM=g5818205]
mjj2pantera
00domenica 23 maggio 2021 01:22
@Adelina78
Adelina78, 22/5/2021:

Assolutamente. Sto attenta. Ho letto delle cose che mi domando quanti qui dentro sono davvero fan di Michael Jackson o non so di chi


Dipende cosa hai letto e di che anno.Devi sapere che nel 2009 qui si riempì di bimbiminkia ad arrivare al punto di costringere alcuni, me compreso, ad abbandonare il forum per fb.
Adelina78
00domenica 23 maggio 2021 14:41
mjj2pantera, 23/05/2021 01:22:

@Adelina78

Dipende cosa hai letto e di che anno.Devi sapere che nel 2009 qui si riempì di bimbiminkia ad arrivare al punto di costringere alcuni, me compreso, ad abbandonare il forum per fb.

Sto ancora cercando I miei primi post. Ovviamente commentavo un po à casaccio perché non sapevo come fare ma, ricordo che per un po di giorni mi rispondeva non so chi non mi ricordo il nome. Mi attaccava ogni volta che scrivevo e soprattutto quando scrivevo Il nostro Re o king o altre cose simili di Michael. Mi arrabbio tuttora quando ci penso perché in uno dei ultimi battibecchi con lui ha scritto... Sappiamo cosa ha fatto Mj....
Ricordo bene che DD mi ha aiutato e ha scritto dandomi ragione. E ti parlo di 2 anni fa. Se non erro stavo sul topic di LN.
Quindi la domanda è veramente preoccupante per tutti noi qui dentro.... Siamo sicuri che alcuni siano davvero Jacksoniani.... Che credono in Michael Jackson in tutto e per tutto [SM=g5818205] [SM=g5818212]
mjj2pantera
00domenica 23 maggio 2021 14:59
@Adelina78
Adelina78, 23/5/2021:

Sto ancora cercando I miei primi post. Ovviamente commentavo un po à casaccio perché non sapevo come fare ma, ricordo che per un po di giorni mi rispondeva non so chi non mi ricordo il nome. Mi attaccava ogni volta che scrivevo e soprattutto quando scrivevo Il nostro Re o king o altre cose simili di Michael. Mi arrabbio tuttora quando ci penso perché in uno dei ultimi battibecchi con lui ha scritto... Sappiamo cosa ha fatto Mj....
Ricordo bene che DD mi ha aiutato e ha scritto dandomi ragione. E ti parlo di 2 anni fa. Se non erro stavo sul topic di LN.
Quindi la domanda è veramente preoccupante per tutti noi qui dentro.... Siamo sicuri che alcuni siano davvero Jacksoniani.... Che credono in Michael Jackson in tutto e per tutto


Se scrivessi un po' meno lo troveremmo subito [SM=g5818231] [SM=g5818231] .
Sinceramente non ricordo, non avrò visto, forse DD avrà buona memoria. [SM=g5818205]
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