In questo viaggio penultimo
non sono tanti i giorni lieti
costeggiamo in squarci
di vertigine e terrore
cercando un senso
che non ci siamo dati.
È come girare intorno a un campo
di grano insaguinato
con i lamenti del Vesuvio
le colline cotte
fra prose infide e insignificanti
Nonostante tutto
da qui non si scappa
un urlo silenzioso
pulisce cielo e terra
a scoprire un guasto
irreparabile
[Modificato da joanna. 20/07/2017 22:07]