"È quasi impossibile individuare un singolo momento memorabile accanto a Michael Jackson, perché ce ne sono stati moltissimi seri e altrettanti divertenti. Mi viene in mente la sua eccitazione quando partoriva una nuova idea o un passo di danza inedito. Era come un bambino a Natale. Le nuove idee erano molto preziose per lui perché
credeva fortemente che i suoi fan meritassero il meglio.
Su chi fosse davvero... Ci fu un giorno che, durante una sessione di prove, il mio costume esplose e prese inspiegabilmente fuoco. Improvvisamente vidi Michael correre verso di me e battere le mani sulla mia schiena per spegnere le fiamme. E mentre fissavo il fumo salire, mi chiese: 'Non ti eri accorto che avevi preso fuoco? Wow, è stato uno spasso!', e scoppiò a ridere.
Una volta trascorsi due settimane al Neverland Ranch solo per ballare, con lo studio aperto 24 ore su 24. Tutto ciò di cui potessimo aver bisogno, era lì. E quando Michael era assente, si assicurava che qualcuno stesse con noi per assisterci.
Era generoso, amorevole, divertente e fantastico da avere intorno. Vorrei che il mondo sappia che grande uomo fosse.
Mi ha insegnato che la danza è un dono che richiede molta responsabilità. Un dono che va condiviso, e lui lo ha condiviso con me come meglio non avrebbe potuto".
Lavelle M. Smith Jr., coreografo e ballerino di Michael Jackson per 21 anni.[Modificato da Compix 12/04/2015 18:26]