Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 12.26:
Quando parlo di non autenticità, è chiaro che non mi riferisco alla pantomima di She's out of my life, che mi diede oltremodo fastidio anche quando la vidi rappresentata a 5 metri da me al Flaminio di Roma.
Mi riferisco ad altro, ossia all'autenticità artistica del nostro, ossia al rappresentare ciò che egli sentiva dentro, sia in musica che nel ballo, e, da questo punto di vista, non credo si possa parlare di autenticità, nessun artista Mainstream può esserlo fino in fondo, ma amio parere nulla toglie alle doti artistiche dell'artista in questione.
Credo che MJ fosse un formidabile attore, e in quanto tale, poco autentico, ne trovo un pò, nel suo rapporto con i bambini, ma è questione diversa dall'autenticità artistica di cui dibattiamo qui.
Trovo una certa freschezza artistica, che non è autenticità però, in OTW, per il resto tutto magnificamente congegnato!!!
Per autenticità io intendo, ad esempio, il percepibile grado di coinvolgimento di un artista nella sua performance.
Tale grado è ad un livello molto alto nel Bad Tour e in quelli precedenti fatti con i fratelli: è palese in MJ la voglia di donare al suo pubblico, con entusiamo, sé stesso e la propria arte.
incece nell'History tour vediamo un MJ quasi "automa", quasi gliel'avesse ordinato il dottore di fare quel tour.
Per come vedo io la cosa (e essendomi cimentata a livello amatoriale con il teatro), so che coinvolgimento spirituale (che è un po' di più che emotivo; spirituale riguarda anche la sfera della volontà e della razionalità) e "congegno", calcolo non sono inconciliabili.
Un attore sa come dovrà muoversi e cosa dire in scena, ma può emozionarsi e farsi coinvolgere, e in profondità, ogni volta che la calca.
Secondo molti registi ed attori, il livello di immedesimazione di un attore nel suo personaggio ha effetti positivi sulla credibilità della sua interpretazione e sulla sua capacità di suscitare emozioni.
MJ non è un attore, ma un interprete sì. Secondo me questo discorso può valere anche per lui. Il grande pubblico lo ha percepito.
Comunque, per autenticità io intendo anche quest'altro: l'idea degli zombie in thriller (la metamorfosi in zombie è MJ al 100%, è l'espressione della paura profonda e il gusto di esorcizzarla), l'ispirazione a West Side story per beat it, la tematica alla base di Dirty Diana o Leave me alone non è qualcosa rispetto a cui MJ fosse indifferente. Erano tematiche che attingevano al suo magma psicologico, non erano pura trovata commerciale, come accade per molti artisti creati ad arte per il mainstream. Non era indifferente una tematica o l'ltra, cosa che noi percepiamo per altri artisti (tipo madonna, per me è così', non me ne vogliano i suoi fan).
Per non parlare del
singolarissimo trasporto per i bambini che è unico in MJ, anch'esso ha avuto un posto importante nella sua ispirazione.
Il grande pubblico lo ha percepito, soprattutto nelle esibizioni dal vivo.
Ovvio che non tutte le canzoni di MJ sono così: penso a You are not alone (coinvolgimento zero), You rock my world, ecc. Sono song funzionali solo al confezionamento dell'album .
E' ovvio anche quello che dici tu, cioè il grande ruolo della perfezione scenica della performance di MJ, ben congegnata. Ma secondo me non è l'unico fattore del successo di MJ, anzi, combinato con l'originalità dell'ispirazione, ha creato un mix irresistibile (proprio come dovrebbe succedere in teatro).
D'accordo con te sulla pantomima di She's out of my life. Io definisco questi momenti come espressione del famoso "pacchiano jacksoniano". Ma non si rendeva conto di quanto fosse kitsch?
magari in un topic apposito potremmo divertirci a scovare altri esempi di questo stile!!!
[Modificato da Miles75 25/08/2010 14:55]