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I'll Be There - Fan Fiction (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2011 20:04
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21/07/2010 23:42
 
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Salve a tutte, premetto che era da molto tempo che volevo scrivere una fan fiction, ma non mi ero mai decisa a farlo prima d'ora; comunque ora ho trovato il tempo e l'ispirazione per cominciarla... non ho avuto molto tempo per seguirne molte, fin'ora ne ho lette solo due, ma mi piacerebbe iniziare anche quelle che fino ad ora non ho seguito..
io ci provo, poi sta a voi giudicare, aspetto i vostri commenti, intanto inizio a postare il primo capitolo.

I'll Be There

Capitolo 1

Era una caldissima giornata d'estate, il sole cocente illuminava e riscaldava ogni angolo della città. Avevo finito di pranzare, decisi di recarmi al parco: volevo trovare un luogo in cui dimenticare tutti i miei problemi, anche se solo per poco tempo, e trovare un attimo di pace.
L'asfalto della strada scottava e, con il passare delle automobili, sembrava dovesse prendere fuoco da un momento all'altro. Io camminavo sul marciapiede laterale, avevo con me la cartelletta dei disegni al carboncino, uno dei pochi modi che ho per liberare a mente è iniziare a disegnare.
I lunghi capelli scuri si muovevano con me al ritmo dei miei passi e me li sentivo scivolare sulle spalle.
Arrivata al parco, camminai lungo le stradine contornate dai prati colmi di fiori dai mille colori, inconsapevoli del loro splendore sconfinato, ma così lampante che riescono a dare un senso di gioia a chiunque; mi sentivo immersa nella bellezza della natura incontaminata.
Mi sedetti su una panchina posizionata al bordo della stradina riparata dai raggi cocenti del sole dall'ombra di una pianta che sorgeva alle mie spalle; sentivo il frusciare delle sue foglie, mosse da un lieve venticello che mi accarezzava delicatamente la fronte.
In quel momento non c'era molta gente e riuscivo ad ascoltare la melodia del canto degli uccellini che si dilettavano a musicare l'atmosfera mentre si riposavano tra le fresche frasche degli alberi e dei cespugli.
Ammiravo i riflessi del sole e le ombre delle piante che si rispecchiavano nel laghetto del parco che si trovava di fronte a me, sull'altro lato della stradina. Le sue onde erano di colore verde-acqua, il plancton luccicava su di esse; era come una leggera stoffa in continuo movimento tempestata da migliaia di lustrini, così vicini, quasi accecanti, impegnati nella loro danza senza tempo.
Chiusi gli occhi e la mia mente si abbandonò a quella dolce quiete, mi isolai dal resto del mondo per qualche secondo..
Dopo alcuni minuti riaprii gli occhi e presi in mano la mia cartelletta appoggiandola sulle ginocchia. La aprii e fui felice di rivedere quei ritratti e quei paesaggi che avevo fatto con tanta dedizione e concentrazione... ognuno di essi aveva dietro di sé un ricordo ben preciso e dei lunghi momenti di ispirazione.
Il paesaggio che appariva di fronte a me era così speciale che mi sembrò un peccato non immortalarne le caratteristiche e i particolari, così piccoli e così perfetti; quindi presi il carboncino e iniziai a riprodurre la rara bellezza della natura, ricca di ombre e riflessi, di certezze e di enigmi.
Ero così assorta nel disegno che persi la cognizione del tempo.
I minuti passarono in fretta alzai lo sguardo e mi sentii girare la testa per qualche secondo a causa della profonda concentrazione; poi guardai l'orologio e mi accorsi che erano già le quattro del pomeriggio.
Avevo spostato la mano dal foglio quando improvvisamente una folata di vento fece volare via tutti i fogli dalle mie gambe. Mi alzai immediatamente per prenderli, ma uno era volato sull'altro lato della stradina, lo rincorsi e rallentai il passo quando vidi che si fermò. Era finito davanti ai piedi di un uomo che si chinò per prenderlo e riportarmelo. Seguii i suoi movimenti con lo sguardo, poi mi voltai verso i fogli che avevo sul braccio, perché mi stavano per cadere di nuovo.
Senza lasciarmi il tempo di rialzare il mio sguardo, l'uomo mi porse il disegno e mi disse:
-Scusi, le deve essere caduto questo.
-Sì, grazie mille per avermelo raccolto!
Mentre dissi queste ultime parole lo vidi in volto... non potevo credere ai miei occhi! Sentii una scossa salirmi lungo la schiena... era Michael Jackson!

[Modificato da invernizzilaura 21/07/2010 23:43]
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