Arriva Il presidente Berlusconi nei luoghi dove battezzò il "governo del fare"
Corsa contro il tempo per pulire, i sondaggi in Campania danno avanti il candidato Pdl
Rifiuti per strada e da Napoli a Caserta
torna l'emergenza, arriva il premier
Rifiuti per strada e da Napoli a Caserta torna l'emergenza, arriva il premier
NAPOLI - Da Roma ha già fatto sapere che oggi non intende parlare di emergenza rifiuti. "Non al presente". Eppure lo spettro di una nuova, strisciante emergenza incombe sul ritorno di Silvio Berlusconi a Napoli. Il premier arriva in città, alle 17 di oggi, a lanciare il candidato presidente alla Regione Stefano Caldoro, che i sondaggi danno in vantaggio sullo sfidante del Pd, Vincenzo De Luca. Ma la polemica sull'immondizia che da almeno sei giorni torna ad occupare alcuni quartieri di Napoli e numerosi comuni del casertano, in seguito alle agitazioni di 1300 dipendenti che non percepiscono lo stipendio, preoccupano non poco il Cavaliere. Che proprio in Campania, al banco di prova del disastro rifiuti, battezzò la nascita del "governo del fare".
Al padiglione 6 della Mostra d'Oltremare, imponente struttura di epoca fascista alla porta occidentale della città, ad attendere il primo ministro ci saranno 5mila bandiere, oltre 300 pullman di sostenitori, un palco di dieci metri per quattro. Parallelamente, è partita la corsa contro il tempo per cancellare la crisi.
Quattrocento tonnellate di immondizia sparse tra il cuore di Napoli e le periferie. Altre 300 nel casertano. E ancora 700 tonnellate ad Aversa, dove il sindaco Domenico Ciaramella ha inviato un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. "Si tratta di un servizio - scrive Ciaramella, alla guida di una coalizione di centrodestra - che doveva essere garantito dal Consorzio unico di bacino delle Province di Napoli e Caserta. Si è determinato un problema igienico-sanitario, a terra abbiamo 700 tonnellate di rifiuti".
L'esposto è stato presentato "affinché vengano valutate ipotesi di reato e responsabilità per la nuova emergenza, da non addebitare al Comune, ma soltanto allo stato di agitazione proclamato dai lavoratori del Consorzio, che non ricevono lo stipendio da due mesi. Alcuni, ritenuti in esubero, sollecitano la stabilizzazione". E tra i sindacati dei lavoratori che bloccano impianti e strade, c'è una sigla da sempre vicina alla destra, il Sindacato azzurro. Il consorzio sarebbe gravato da enormi sprechi e disservizi, ma nessuno interviene con i tagli. Un braccio di ferro che coinvolge due livelli istituzionali. Da un lato i Comuni che appaiono morosi nei confronti della lunga gestione commissariale, per 140 milioni di euro. Dall'altro, le Province di Napoli e Caserta, che per effetto del decreto legge voluto dal sottosegretario Guido Bertolaso, devono assorbire questi dipendenti e gestire la raccolta, non accettano di buon grado la disposizione. Determinando la prima frattura, sul tema rifiuti, in seno al Pdl. "Le risorse per gli stipendi non le abbiamo. Non possiamo firmare cambiali in banco", aveva già tuonato il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, prevedendo il disastro.
Oggi risulterà ovviamente sgombro dai sacchetti il percorso napoletano del premier. Ad assicurare "la rimozione immediata" ci ha pensato la task-force individuata dal prefetto di Napoli, dopo una lunga riunione a Palazzo di governo con le parti. E la severa lettera del sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Che chiede di "superare le attuali criticità economico-finanziarie del Consorzio unico" e ricorda alle Province di "intervenire con assoluta urgenza".
(con. san.)
(18 marzo 2010) Tutti gli articoli di Cronaca
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