Ricordi sbiaditi. Terminata: 22 capitoli. Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2013 18:44
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13/02/2010 20:59
 
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eccoci qui...nuovo capitolo! [SM=g27823]



Capitolo 2

Prese tre biscotti dalla scatola, quelli con le gocce di cioccolato, tre, non uno di meno non uno di più.
Salì sul suo suv, le rimanevano solo due rate da pagare e poi poteva ufficialmente tirarsela.
Dopo aver insultato almeno la metà degli automobilisti di Los Angeles e minacciato una decina di poveri bambini in bicicletta, arrivò in ufficio.
Si guardò nello specchietto dell’auto, ripassò velocemente il rossetto, un’ultima sistematina al vestito e scese.
Le decoltè nere facevano rumore sull’asfalto risaltando ogni singolo passo, e i suoi capelli neri sulla schiena sembravano come danzare seguendo il ritmo. Il vestito che aveva messo le rendeva difficile avere un‘ampia falcata, ma per il modo in cui le stava valeva sicuramente la pena soffrire un pochino. Del resto vestiva sempre così, vi verrà in mente la solita domanda: andrà anche a fare la spesa vestita in quel modo?
si. la risposta è si, anzi assolutamente si. Mai e poi mai avrebbe rinunciato ad uno dei suoi vestiti, neanche a quello che giaceva infondo all'armadio da anni con ancora attaccato in bella vista il suo cartellino con tanto di prezzo.

Appena uscì dall’ascensore sentì un cellulare squillare.

-Pronto Debbie.- era l’inconfondibile voce di Michael. - come sta Paris, tutto bene? Ah meno male. Ok. Ci sentiamo dopo. Ciao.

- Ciao Michael come va?- chiese Nicole.

-Bene grazie e tu?

-Non mi lamento.- Rispose.

Michael sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori.

-Che c’è?-

-Sai sono papà da tre giorni, cioè per la seconda volta.

-Oh mio Dio! Congratulazioni, si dice così in certi casi? Che bello e come si chiama?

Nicole gli si buttò addosso e lo abbracciò, lui timidamente rispose all’abbraccio.

-Si chiama Paris e per secondo nome Katherine, come mia madre-

-Ma che carina- Queste si che sono belle notizie.

- Adoro quando sorride. Adoro quando qualsiasi bambino sorride. Nei loro sorrisi spensierati, mostrano il divino che è in tutti noi.- disse quasi commuovendosi.
Nicole non potè fare a meno di notarlo, i suoi occhi che l’avevano colpita così tanto adesso emanavano una luce diversa erano pieni d’amore, di gioia era così incredibile. Non aveva mai visto nessuno parlare del proprio figlio in quel modo, ne tanto meno aveva mai pensato che un padre potesse parlare in quel modo. Il suo non l’avrebbe mai fatto. Sentì il cuore battere forte, sembrava si fosse spostato direttamente in gola, gli occhi si inumidirono- Michael per favore così mi fai piangere.-

-Oh no scusa non volevo, mi sono lasciato trasportare.

-Ma no figurati è bellissimo, non ho mai sentito nessuno parlare così.

Michael sorrise e l’abbracciò quando vide che davvero stava per mettersi a piangere. Con una mano le accarezzava la schiena e la stringeva forte per consolarla, per calmare quelle emozioni che le aveva inconsapevolmente provocato. Sapeva che era dovuto sicuramente ad un qualche ricordo che le sue parole avevo fatto riafforare nella mente di lei, ma si sentiva in colpa lo stesso.

Dopo qualche secondo, fece un sospiro profondo e staccò la testa dalla spalla di Michael- Va meglio, grazie Michael, mi sento una sciocca.-

-E perché mai dovresti essere una sciocca?

-Ma mi metto a piangere per niente, tanto normale non sono.

Michael sorrise.- Se hai avuto una reazione simile avrai sicuramente un buon motivo, non si piange mai per niente.

Ok. Da dove è uscito? Viene forse da qualche universo parallelo dove gli uomini capiscono tutto e hanno sempre la cosa giusta da dire?
-Wow Michael oggi mi stai sorprendendo davvero.

I due si misero a ridere. -Ecco vedi, quando ridi sei molto più bella.

-Stai attento con i complimenti!
-Michaeeeeeeeeel- la voce di Frank arrivò come un secchio di acqua fredda. -Michael vieni a scegliere le foto.

-Ehm…mi scusi...le deve scegliere con me, sa comè…-ribattè Nicole.

-No non lo so, comè?

Oddio questo proprio non lo sopporto, pensa forse che me la sia dimenticata la frase dell’altra volta? Giuro che almeno un livido anche piccolo piccolo…
-Senza la fotografa qui nessuno sceglie niente.

Frank scoppiò a ridere. Non si fermava più. Più che un livido qui ci vorrebbe un esorcista.

-Frank sei impazzito forse?- chiese Michael guardandolo con aria piuttosto seria.

-Dai Michael scegli queste benedette foto e andiamocene, non possiamo stare qui tre ore.

-Frank staremo qui per tutto il tempo che sarà necessario, se vuoi puoi andartene.-

Il manager smise di ridere e iniziò a grattarsi nervosamente la testa.

Michael allungò una mano verso Nicole e le fece segno di seguirlo.
Lei gli passò davanti e lo prese per un braccio guidandolo.
- Vieni seguimi.- gli disse.

13/02/2010 22:41
 
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bello,brava continua presto :)
13/02/2010 22:49
 
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Re: Re: Re:
Anto (girl on the line), 13/02/2010 20.57:




Si si,hai proprio ragione.Proprio qualche settimana fa ho rivisto il film i colori dell'anima,e in un certo modo,proprio per il particolare degli occhi,pensare a Michael era inevitabile :)

Spero che cmq posterai a breve il seguito [SM=g27828]




si bellissimo quel film...
14/02/2010 02:33
 
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Brava,mi piace!Com'è antipatico Frank,mio Dio... [SM=g27815] [SM=g27815]
Continua al più presto [SM=g27823]
14/02/2010 13:38
 
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carina brava
14/02/2010 19:08
 
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Bello!!!!!!!!!!!
14/02/2010 19:20
 
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bllo,bravissima!! [SM=g27811]

If you wanna make the world a better place take a look in yourself than make a change~Michael Jackson

'Cause nothin' lasts forever and we both know hearts can change and it's hard to hold a candle in the cold November rain~Guns n' Roses

Remember yesterday walking hand in hand love letters in the sand I remember you~Skid Row

I'm just the pieces of the man I used to be,too many bitter tears are raining down on me~Queen

And I will love you, baby Always and I'll be there forever and a day always~Bon Jovi

Come as you are,as you were,as I want you to be as a friend,as a friend,as an old enemy~Nirvana

Rock ’n’ roll ain’t noise pollution Rock ’n’ roll ain’t gonna die~ACϟDC

There's a lady who's sure all that glitters is gold and she's buying a stairway to heaven~Led Zeppelin
14/02/2010 21:26
 
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Nn male anche il secondo capitolo, brava!!!!! Certo che Di Leo l'hai dipinto davvero antipatico e bravo il nostro MJ che gli risponde x le rime ;-)))))) . Aspetto il seguito!!!

It's all for Love...L-O-V-E - Michael Jackson




The Dancer on the Moon - our Michael Jackson Blog.

15/02/2010 21:54
 
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eh si povero Frank [SM=x47979] è un pò antipatico...
Capitolo 2.2

Entrarono nell’ufficio di Nicole, tutto profumava di vaniglia. I quadri appesi alle pareti erano dei suoi vecchi disegni e rallegravano con malinconia il bianco accecante e piuttosto banale dell’ufficio. Sulla scrivania c’era un portadolci in cristallo pieno di caramelle di ogni tipo, Michael ne prese subito una fragola.

-Dove la butto? disse riferendosi alla carta che avvolgeva la caramella.

-Dai pure a me.

Nicole si avvicinò alla finestra, sembrava stesse pensando mentre continuava a fare rumore con la carta trasparente della caramella rigirandola tra le mani. Dopo un breve silenzio esordì: -Ho un’idea!

-Dimmi- disse Michael incuriosito.

-Per scegliere le foto ci vorranno al massimo 15 minuti le ho già viste e sono convinta che quelle che ho scelto ti piaceranno.-Però…

Nicole si fermò e il suo volto assunse una strana espressione divertita.-però visto che il nostro Frank è così ansioso di andarsene- continuò- perché non gli facciamo un bello scherzetto…-

A quelle parole Michael non potè trattenere una ristata.

-Quale scherzo?-

- Usciamo dall’uscita d’emergenza e lasciamolo qui tre o quattro ore ad aspettare, noi possiamo fare quello ci va, tu puoi anche tornartene a casa e magari passare del tempo con la piccola Paris, io potrei fare un po’ di shopping, è sempre l’ora dello shopping.-

Michael ci pensò su un attimo.

-Si arrabbierà moltissimo. Mi piace!. Però c’è una cosa che vorrei cambiare nel piano.

Nicole incuriosita chiese -Che cosa?

- Vieni a casa con me. Finiremo lì, con calma tutti gli ultimi dettagli e ti farò conoscere la mia Paris e anche Prince ovviamente, gli piacerai di sicuro.-

-Perché no. Allora vieni seguimi, non facciamoci sentire.-

-Nicole sai una cosa? È la seconda volta che ti vedo ed è la seconda volta che mi fai divertire troppo.-

-Dobbiamo vederci più spesso allora.-

Divenne subito rossa in viso, ma da dove l’aveva tirata fuori quella frase…
Quando sembrava che ormai non potesse andare peggio di così per le sue guance che imploravano un po’ d’aria, Michael disse- Magari, dopo mi darai il tuo numero allora.-

Niente da fare già fantasticava persa nell’inconfondibile mondo dei sogni dove amava rifugiarsi spesso. Il modo in cui le si rivolgeva, quello che diceva, era rassicurante, emanava un senso di protezione sembrava quasi un fratello maggiore. Era una sensazione nuova, del tutto inaspettata, ma decisamente piacevole.



***

Arrivarono a casa, durante il tragitto le aveva accennato qualcosa su Debbie, le aveva detto che aveva una sua casa e che le cose non andavano bene tra loro. Ma la cosa più importante erano i bambini e la loro serenità.

"Once Upon a Time" erano le parole che si leggevano davanti all’ingresso della villa. Non male come inizio…

Il resto beh non ci sarebbero parole sufficienti per descriverlo e soprattutto non ci sarebbe il tempo per raccontare ogni meraviglia contenuta in quella casa enorme.
Tra i quadri abbastanza monotematici che lasciavano trasparire un qualche sprazzo di megalomania, ma del resto era casa sua, quale soggetto migliore per i suoi quadri se non il proprietario stesso? C’era qualcosa di magico ed accogliente.
Un fiocco rosa e dei palloncini mostravano chiaramente che una piccola bimba era appena nata in quella casa e questo rendeva se possibile l’atmosfera ancora più ricca di magia.
Michael si diresse verso la porta di una stanza e ne uscì tenendo tra le braccia un piccolo fagotto tutto rosa.

-Oddio Michael è bellissima,posso farvi una foto?
-Ma certo!

Passarono il tempo chiacchierando. Non aveva mai visto una famiglia così unita e in armonia, forse il confronto che poteva fare lei non era proprio dei migliori, la sua famiglia era un vero disastro, ma se avesse potuto in qualche modo cambiarla avrebbe fatto carte false per averne una come quella che aveva davanti agli occhi.
Suo padre tornava spesso ubriaco dal lavoro e non aveva nessuno apparte lui ma lui praticamente era nessuno. Non c’era quasi mai a casa e ogni volta che era di cattivo umore se la prendeva con l’unica presente, lei.
Resistette per oltre 19 anni in quella condizione, praticamente per quasi vent’anni esisteva, ma non viveva veramente. Fino alla vigilia di Natale, l’ultima che passò in quella casa e l’ultimo giorno in cui vide suo padre.
Le era venuta un’irrefrenabile voglia di scappare, di andare via e lasciare tutto alle spalle, ricominciare una nuova vita o meglio incominciare a vivere finalmente, quando aveva visto il suo riflesso nello specchio della camera da letto. Aveva gli occhi gonfi dalle lacrime, il viso arrossato e a tratti violaceo, fu proprio allora che capì che meritava di meglio. Fece le valige ed arrivò a Los Angeles. Dopo il corso di fotografia che durò circa tre anni e tutte le specializzazioni, gli stage, le cose sembravano andare per il verso giusto. La carriera iniziava senza dubbio a decollare e niente avrebbe potuto renderla più felice, i sogni a volte diventano realtà.


-Allora io vado, domani devo lavorare.- disse Nicole avvicinandosi alla porta per uscire.

-Ok. È stato un piacere averti qui. E grazie ancora per lo splendido lavoro che hai fatto, sei veramente molto brava.-

-Grazie sei troppo gentile Michael.-

-Ah aspetta.- le mise una mano sulla spalla e aggiunse- Devi darmi il tuo numero, credevi che me lo fossi dimenticato eh.-
15/02/2010 22:02
 
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bello bello!!!

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