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I campioni dell'sms fulmineo si sfidano a Milano

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2009 19:42
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10/12/2009 19:41
 
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Tra i 12 in finale uno scacchista, una studentessa, un musicista e due informatici

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"«Scriviamo come parliamo»
I campioni dell’sms fulmineo
Selezionati tra novemila candidati, si sfideranno per i testi più veloci

MILANO — Un popolo, più che di santi e poeti, di «messag­giatori »: quasi 30 miliardi di sms nel solo 2008. E allora, per­ché stupirsi se ben 9.000 perso­ne hanno deciso di lanciarsi nel­la sfida del primo campionato nazionale di messaggini?

Tanti teenager (soprattutto maschi), ma anche 20-30enni e non pochi over 50; tutti armati di cellulare, tutti in fila in una sessantina di negozi LG — orga­nizzatore, appunto, della LG Mobile Italiancup — con un so­lo obiettivo: scrivere nel minor tempo possibile un sms di 160 caratteri. «Dettato» con l’aiuto di un megaschermo. Allegri nonsense simil-rodariani, del ti­po: «La strega dice allo schele­tro: che bello. Finalmente è la notte di Halloween e si festeg­gia. E lo scheletro risponde: non sto nella pelle!» (digitato in 51 secondi e 7 decimi). Ma il miglior risultato è arrivato dal classico «Apelle figlio di Apol­lo... », scritto in 23 secondi e 35 centesimi. Un record che stase­ra si cercherà di battere: i 12 fi­nalisti si contenderanno, a Mila­no, il titolo di digitatore più ve­loce d’Italia.

Un profilo standard non esi­ste, il mondo dei «messaggiato­ri » è decisamente variegato. C’è chi, come il 19enne Marco Ambrosi, di Noventa Vicentina, dice di essere finito al concorso «un po’ per caso: una delle eli­minatorie si è tenuta dove lavo­ro. È stato il mio capo a spinger­mi: 'Sei così veloce a scrivere i messaggini!'. Poi ci ho preso gusto, mi piacciono le sfide». Un gioco: così la vede Dalila Mercuri, 16enne torinese, «pas­savo per un centro commercia­le con un amico, abbiamo pro­vato, lui non è passato...», ridac­chia. Per lei, che studia da peri­to informatico, il cellulare non ha segreti, «l’ho iniziato a usare a 8 anni; alle medie, i primi sms». Oggi, «se posso scegliere tra una telefonata e un messag­gio, be’, mando un sms». Con le abbreviazioni? «Certo. Le stesse che uso su Facebook, o Msn».

Telefonino e social network, tutto fa brodo per comunicare. E gli accorgimenti sono gli stes­si per tutti: «Spedisco in media 100 sms al giorno — interloqui­sce Luca Parentela, 17 anni, an­ch’egli studente di informatica in un tecnico torinese —. Sono rapidissimo, anche perché sfrutto le abbreviazioni: 'xk' al posto di 'perché', 'qll' anziché 'quello'…». Lui alla gara ha par­tecipato su suggerimento della madre, e ancora si ricorda «quella quarantenne che ci ha impiegato tre minuti per una frase, era lenta come un bradi­po ».

Ma sbaglierebbe chi pensas­se a una generazione «brucia­ta » dalle k e dai faccini sorriden­ti, dove i contatti umani sono sostituiti da maratone di dita che corrono sulle tastiere dei te­lefonini. «Navigo su Internet, su Facebook e nei forum — ta­glia corto Marco —, al cellulare non sono così attaccato: nel mio paese si usa ancora citofo­nare all’amico per dirgli di scen­dere a farsi due chiacchiere». «Non amo il telefonino, molto meglio la Rete — gli fa eco Gia­coma Occhipinti, 23 anni, stu­dentessa di Chimica e tecnolo­gie farmaceutiche a Parma —; ma sono siciliana, e da quando sono qui mi tocca usarlo. Nien­te abbreviazioni e simboli, pe­rò. Mi danno fastidio». Opinio­ne condivisa dal 18enne Miche­le Laurelli, futuro geometra di Savona e studente al conserva­torio (direzione d’orchestra): «In generale preferisco la telefo­nata, l’sms serve giusto nei mo­menti in cui non si può chiama­re. Se mi sto allenando? Sì, al pc: il cellulare l’ho rotto», ride. Alla faccia dei fissati, appunto.

Uno che invece per l’ultima sfida si esercita, eccome, è il più piccolo dei finalisti: Luca Stella, 12 anni, di Vicenza. Che ha due assi nella manica: «So ri­solvere il cubo di Rubik e ho vinto un torneo regionale di scacchi per under 14». Non è «fanatico degli sms», ma agli amici ne spedisce 30/40 al gior­no. Quello di cui va più fiero? «'Chissene!'. L’ho mandato a Federico, quando mi ha scritto che aveva la ragazza». Potere della sintesi, nella generazione dei «messaggiatori».

Gabriela Jacomella e Raffaella Oliva
10 dicembre 2009 "
[Modificato da $dumans$ 10/12/2009 19:42]
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