Pubblicato nel 2013 e successivo all'iconico "Born This Way", "ARTPOP" di Lady Gaga è stato malvisto e incompreso. Tuttavia, l'album avanguardista ha compiuto salti ammirevoli nel genere, nello stile e nella presentazione, e merita un grande applauso.
Una decina di anni fa, l'industria musicale stava praticamente elogiando la carriera di Lady Gaga. Causa della morte: il suo quarto album, ARTPOP.
Considerato universalmente un disadattamento (anche tra la discografia fuori dagli schemi di Gaga), era fin troppo facile fare battute su "artflop" mentre l'accoglienza del disco impallidiva in confronto al fragore di Born This Way del 2011. Oltre alle hit da classifica, Born This Way si impegnava a essere un paladino dei diritti LGBTQIA+, usando la parola "coraggio" così spesso che le due cose sono ormai inestricabilmente legate. L'audacia dell'album ha creato uno spettacolo difficile da seguire, anche per la maestra dello shock-pop.
Ma i rimproveri ai concetti e agli stili d'avanguardia di ARTPOP non tengono conto dell'intreccio sfacciato tra musica, moda, tecnologia e arte digitale. Pubblicato dopo che Gaga si era rotta l'anca e aveva annullato il tour di Born This Way Ball, ARTPOP è stato una tela di esplosioni di dolore e passione e un confessionale elettronico.
Per i suoi sforzi e la sua visione, il malvisto album di Gaga del 2013 sarebbe diventato un modello per gli artisti alt-pop contemporanei, non solo per il suo scontro sperimentale di generi, ma anche per la sua ammiccante sovversione delle aspettative del settore.
In onore del decimo anniversario di ARTPOP, continuate a leggere per scoprire i 10 motivi per cui l'emarginato del catalogo di Gaga è in realtà l'album più coraggioso di tutti.
Ha dato priorità alla creatività rispetto alle vendite e alle classifiche.
Quando il pubblico critica un artista per aver venduto "solo" un milione di copie di un album in una settimana, le vendite dei dischi perdono di brillantezza. Dopo aver affrontato le critiche per i numeri di Born This Way nel 2011, Lady Gaga è entrata nell'era di ARTPOP con intenzioni chiare: creatività per amore della creatività.
"In realtà, si tratta di liberarsi dalle aspettative dell'industria musicale e dalle aspettative dello status quo", ha spiegato durante un'intervista al SXSW. E si sa che diceva sul serio, perché quella stessa settimana si è opposta a queste pressioni salendo in cima a un toro meccanico, dove ha fatto da tela umana per la "produzione creativa" dell'artista del vomito Millie Brown.
"Scrivo per la musica, non per le classifiche", ha scritto su Twitter, facendo un confronto tra il suo singolo di punta "Applause" e la canzone di Katy Perry "Roar", che ha superato "Applause" nella classifica di Billboard. I singoli sono stati pubblicati a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, scatenando un'accesa conversazione su quale cantante fosse una popstar più potente. Gaga, ovviamente, ha subito stroncato il dibattito.
"Applause" ha raggiunto la posizione n. 4 della Billboard Hot 100 e, nonostante sia stato pubblicato a metà novembre, ARTPOP ha totalizzato 2,3 milioni di vendite di album in tutto il mondo entro la fine del 2013. Al contrario, Born This Way ha venduto 2,1 milioni di copie tra la sua uscita nel maggio 2011 e la fine del suo anno di debutto solo negli Stati Uniti.
Nel 2013, Lady Gaga vantava un'impressionante lista di crediti di co-produzione grazie al lavoro con collaboratori come RedOne, DJ White Shadow e Fernando Garibay. Tuttavia, ARTPOP segna la prima volta in cui si è infilata da sola dietro la tavola armonica.
Per "Venus", un'ode intergalattica alla lussuria che sboccia in un'infatuazione stellare, Gaga ha salutato la dea dell'amore e ha spinto gli uomini fuori dalla stanza, inserendo un riferimento ibrido a Sun Ra e un campione di Zombie Zombie nella sua EDM sessualmente audace. Gaga cita "Venus" come la prima canzone che ha autoprodotto, una pietra miliare per la pluri-tifosa e per le produttrici in generale.
La definizione di "sciatto" di un decennio è l'epitome dello stile del decennio successivo. Nel 2013 la critica era generalmente concorde nel ritenere che il sound degli ARTPOP fosse spesso troppo disordinato per essere preso sul serio. I loro esempi erano abbondanti; "Aura", per esempio, dedica 15 secondi a nient'altro che a risate isteriche autotunate su un riff di chitarra country western che non ha nulla da invidiare. I pezzi profondi e maniacali "MANiCURE" e "Jewels N' Drugs" sono stati etichettati come frammentari e incoerenti dal punto di vista sonoro, in quanto Gaga avrebbe lottato per trovare un terreno comune tra rock, trap e musica elettronica.
Rispetto al suono pop semplificato dell'epoca - compresi alcuni dei precedenti successi di Gaga - la frenetica accozzaglia di suoni di ARTPOP sembrava totalmente estranea. "Ero disperata, soffrivo e ho riversato il mio cuore in una musica elettronica che spaccava più di qualsiasi droga", riflette Gaga, spiegando il suo bisogno di catarsi piuttosto che di orecchiabilità (una scelta che all'epoca le fu rinfacciata).
Dieci anni dopo, il suo approccio avanguardista al pop sembra improvvisamente molto in voga, mentre il salto di genere e le tavolozze sonore altamente strutturate diventano la norma, soprattutto nella sfera dell'alt-pop. Con il senno di poi, è evidente che ARTPOP è stato ridicolizzato per permettere ad artisti come SOPHIE, Charli XCX e Dorian Electra di entusiasmarsi.
Oltre a una scultura di Jeff Koons che ritrae la stessa Gaga nuda, l'uscita dell'album è stata festeggiata con il debutto di un abito volante chiamato Volantis.
L'originale creazione della TechHaus di Gaga (un ramo del suo team Haus Labs) è tecnicamente un "veicolo elettrico a sospensione" che si adatta al corpo di Gaga per sollevarla in aria. Gaga ha offerto un termine meno tecnico, definendo l'abito una metafora. "Sarò il veicolo delle loro voci", ha detto durante una conferenza stampa, condividendo la sua visione di rappresentare i giovani fan nel cielo.
Volantis è arrivato insieme alla notizia che Gaga sarebbe diventata la prima musicista a esibirsi nello spazio a bordo di una navicella della Virgin Galactic. L'abito volante ha superato con successo il suo primo volo; la navicella della Virgin purtroppo no. Dopo un volo di prova fatale, i piani per il debutto galattico di Gaga sono stati cancellati.
È indubbiamente difficile ricordare la collaborazione mal concepita con R. Kelly di ARTPOP "Do What U Want" senza rabbrividire. Al di là della presenza snervante di Kelly nel brano, il suo unico verso a sfondo sessuale ha finito per distorcere il vero messaggio della canzone, trasformando un bacio al giornalismo da tabloid in un'esagitazione radiofonica.
Gaga ha eliminato la canzone dai servizi di streaming nel 2019, risparmiando la versione alternativa con Christina Aguilera. Qui brilla la ritorsione voluta da Gaga: "Non puoi avere il mio cuore / e non userai la mia mente / ma fai quello che vuoi con il mio corpo", dice nel ritornello, accogliendo i giudizi superficiali - e quindi privi di significato - del pubblico.
Quando ha svelato il brano nell'ottobre del 2013, si è affidata a X (che all'epoca si chiamava Twitter) per smentire una litania di voci e critiche sul suo peso, sulla somiglianza con Madonna e sull'errata identità di ermafrodito. Nel suo nucleo, "Do What U Want" dimostrava che l'unico gesto più deciso di un dito medio è ridere invitando il mondo a fare del suo peggio.
Lady Gaga non può prendersi il merito della nozione di art-pop, ma ha coniato una nuova frase, definendo il collante concettuale di ARTPOP una "spedizione waholiana al contrario". Tradotto: se Andy Warhol trasformava in arte oggetti prodotti in serie come la zuppa Campbell's, Gaga voleva capovolgere il processo, collocando l'arte alta dove poteva essere facilmente accessibile al pubblico.
Di conseguenza, gli aspetti visivi di ARTPOP presentano un mosaico dei più apprezzati capolavori di tutti i tempi. L'affollata copertina dell'album fonde la genialità dello scultore americano Jeff Koons con frammenti dell'opera magna di Sandro Boticelli "La nascita di Venere", mentre i suoi abiti per le apparizioni pubbliche strizzano l'occhio a grandi come Pablo Picasso e Salvador Dalì con trucco sfacciato e baffi finti. Questo concetto l'ha esposta alle prese in giro, anche da parte del frontman dei Maroon 5 Adam Levine, ma ha fatto conoscere le basi della storia dell'arte a milioni di ascoltatori in tutto il mondo.
Molti dei momenti più esuberanti di ARTPOP ruotano attorno a stati di sballo o di ubriachezza, come Gaga che si aggira per Amersterdam mentre è fatta e in incognito in "Mary Jane Holland". L'outlier trap "Jewels N' Drugs", che raccoglie i versi di T.I., Twista e Too $hort, ha lo stesso impatto vertiginoso nonostante l'esecuzione un po' goffa. Ma la festa si interrompe con "Dope", l'unica ballata al pianoforte di ARTPOP.
Il singolo, che fa riflettere, guarda verso l'interno, dove Gaga trova un vuoto sorprendente, il suo spirito sventrato dopo anni di dipendenza. Mentre il testo della canzone giura di dare priorità alle persone care rispetto a droghe e alcolici, Gaga ha rivelato la promessa più personale durante lo show di lancio dell'album.
"Non devo essere fatta per essere creativa", ha dichiarato da dietro il suo pianoforte, alzando la mano in aria come se stesse facendo un giuramento. "Non ho bisogno di essere ubriaca per avere una buona idea. Posso sedermi con i miei pensieri e non sentirmi pazza". In un album ricco di innovazioni, "Dope" è la sua più ferma promessa di auto-miglioramento, pronunciata con dolorosa sincerità.
Progettare opere d'arte strabilianti? C'è un'app per questo. O meglio, c'era. ARTPOP è arrivato con un'applicazione supplementare, progettata per migliorare l'approccio multimediale di Gaga all'uscita dell'album. Per dare ai fan la possibilità di cimentarsi nell'arte digitale, una delle caratteristiche principali dell'app era un generatore di gif e immagini fisse che consentiva agli utenti di scegliere tra un arcobaleno di forme geometriche e di sfondi. La maggior parte delle creazioni si trovava a cavallo tra l'illusione ottica e l'arte pronta per Tumblr. L'applicazione offriva inoltre ai fan la possibilità di ascoltare l'album in streaming e di chattare tra loro.
Si trattava di un'iniziativa divertente, anche se in definitiva di breve durata. Nonostante un conto alla rovescia all'interno dell'app per altre funzionalità, tra cui un flusso di nuovi video dietro le quinte e un laboratorio audio digitale chiamato TrakStar, nessuno dei due elementi si è realizzato. A causa del cambio di gestione di Gaga, il progetto non è mai stato sviluppato ulteriormente.
Tuttavia, l'applicazione ARTPOP rimane un'aggiunta unica alle prime esperienze del pop con la tecnologia moderna, precedendo di molto crossover come le performance di Charli XCX su Roblox e la musica creata dall'intelligenza artificiale.
Quando ARTPOP uscì sugli scaffali, il mondo era ancora a tre anni di distanza dalla consapevolezza della violenza sessuale dilagante rivelata dal movimento #MeToo. Ma il silenzio intorno all'argomento non ha impedito a Gaga di emettere un paio di grida sulle proprie esperienze di abuso nel 2013. Sebbene Gaga abbia in seguito divulgato ulteriori informazioni sulle sue sfortunate esperienze con i predatori come popstar emergente, il brano ARTPOP "Swine" ha lasciato cadere alcune delle prime briciole di angoscia sulla sua storia di sopravvivenza.
"So che mi vuoi / Sei solo un maiale dentro un corpo umano / Strillando, strillando, strillando, sei così dis-GUS-ting", sputa praticamente con repulsione nel ritornello. Il brano è un esorcismo travestito da rave, che rivela un'istantanea sconvolgente di una donna che elabora pubblicamente la propria violazione anni prima che l'atto fosse considerato accettabile.
L'abbandono di un tour importante a causa di un infortunio non dovrebbe giustificare un ritorno, ma è quello che il mondo ha chiesto a Lady Gaga quando il suo Born This Way Ball si è fermato. Gaga è stata costretta a terminare il tour all'inizio di febbraio 2013 quando si è rotta l'anca, compromettendo la sua capacità di camminare, per non parlare di ballare. Mentre si sottoponeva a un intervento chirurgico e i paparazzi facevano a gara per fotografarla su una sedia a rotelle Louis Vuitton, il pubblico ha considerato il Born This Way Ball interrotto come un fallimento personale da parte di Gaga.
Quando è arrivato ARTPOP, le aspettative per la sua prossima mossa non potevano essere più alte, il che ha reso ancora più audace lo spasmodico ritorno al pop di Gaga, che salta i generi e si copre di vomito.
Fonte:
10 Reasons Why 'ARTPOP' Is Lady Gaga’s Bravest Album