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Fabrizio DeAndrè

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2009 23:29
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21/09/2009 19:35
 
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Fabrizio Cristiano De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999) è stato un cantautore italiano.

I testi delle sue canzoni, nelle quali ha raccontato storie di emarginati, ribelli, prostitute e persone spesso ai margini della società sono ritenute da alcuni delle vere e proprie poesie[1] tanto che alcuni di essi sono stati inseriti in alcune antologie scolastiche di letteratura[2][3]. Era conosciuto anche come Faber: si tratta di un soprannome datogli dall'amico d'infanzia Paolo Villaggio[4]. Nel periodo di attività musicale ha prodotto quindici album; un numero relativamente modesto, probabilmente determinato dalla grande attenzione dell'autore alla qualità delle sue opere.

È stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato il dialetto ligure e ha esplorato, in misura minore, anche il sardo gallurese e il napoletano.


Discografia
1966 - Tutto Fabrizio De André
1967 - Volume I (Fabrizio De André)
1968 - Tutti morimmo a stento
1968 - Volume III
1969 - Nuvole barocche
1970 - La buona novella
1971 - Non al denaro, non all'amore né al cielo
1973 - Storia di un impiegato
1974 - Canzoni
1975 - Volume VIII
1978 - Rimini
1981 - Fabrizio De André (conosciuto come L'indiano)
1984 - Crêuza de mä
1990 - Le nuvole
1996 - Anime salve

Da Wikipedia

Questo artista rappresenta per me una colonna fondamentale della mia filosofia di vita e del pensiero in generale, motivo per cui lo considero uno dei più grandi musicisti, poeti e cantautori mai esistiti nel panorama musicale e culturale italiano e, perchè no, mondiale. Purtroppo non è molto conosciuto all'estero, probabilmente a causa dei testi prevalentemente in italiano, francese e dialetto, eppure è stato in grado di creare una formula originale e in qualche modo magica musicalmente parlando, per non parlare dell'impegno ideologico che tutta la sua produzione esprime.



una delle sue canzoni più belle e meno conosciute, anche se ce ne sarebbero un'infinità.

Voi che ne pensate? Lo conoscete?
21/09/2009 19:56
 
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Mi fa molto piacere che in questo forum ci siano persone che apprezzano il grande MAESTRO, del quale posseggo ed ascolto con piacere tutta la discografia, per i più giovani, ma anche per i meno giovani del forum potrebbe essere una bella scoperta ascoltarlo, e si potrebbe approfittare di questa discussione per approfondirlo e confrontarsi sulla sua splendida musica, sulla sua MAGIA!!!
a chi volesse avvicinarsi a lui consiglio l'album Canzoni e Volume I che sono un pò meno complessi musicalmente
[Modificato da Keep the faith 21/09/2009 20:00]

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
21/09/2009 20:51
 
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Oddio lo ADORO...le sue parole mi fanno venire i brividi,ho anche 3 o 4 cd mi sembra...
22/09/2009 16:03
 
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Si, è un mito! [SM=g27817]
L'unico in Italia che si può dire veramente cantautore.
22/09/2009 16:09
 
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Re:
LiebenVonDutch, 22/09/2009 16.03:

Si, è un mito! [SM=g27817]
L'unico in Italia che si può dire veramente cantautore.




Beh non direi proprio l'unico, Gaber, De Gregori, Dalla, Bertoli, Zero, ecc.ecc.ecc. dove li mettiamo?

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
24/09/2009 01:41
 
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Il primo De André ha una forza, un valore, mettete voi l'aggettivo che volete, musicalmente pari a quello di Bob Dylan. Anzi da alcuni punti di vista, la "guerra di piero", oppure "via del campo", insomma i pilastri di De Andrè sono perfino superiori ai vertici Dylaniani antecendenti alla svolta rock di questi. Il problema è che non è stato in grado di fare un'evoluzione come quella dylaniana. Ma pazienza, non poteva parlare ad un pubblico vasto come quello di Dylan, quindi forse era inutile. COmunque sia, non è solo la profondità del testo a convincermi della sua grandezza, mi pare che la musica sia altrettanto valida, ancorché di nicchia (è pop ma è realmente chiara, esplicita, evidente la provenienza folk), avendo sempre un tocco epico, sempre tragico. Mi scoccia un pochino che De Andrè sia sempre rimasto legato a quell'arpeggio un po' troppo semplice e da tradizione folk. Dylan al limite si sentiva che cercava sempre nuove strade, anche nelle prime canzoni armonica e chitarra. Ma ecco, mi premeva sottolineare che De Andrè sia stato molto poco sotto il grande Bob all'inizio, a mio parere (di parte, giacché italiano).
29/09/2009 13:07
 
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Uno dei PIU' GRANDI ARTISTI con la A supermaiuscola mai esisitito sulla faccia della terra...
un MAESTRO capace di ricreare ,con un eccelso connubio tra parole-musica, ATMOSFERE udibili e percepibili.
Un vero "Dio" della musica...non trovo altre parole...

Un pilastro della musica che chiunque voglia parlare o sapere di musica DEVE conoscere...
30/09/2009 10:44
 
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Re:
MarkLanegan, 24/09/2009 1.41:

Il primo De André ha una forza, un valore, mettete voi l'aggettivo che volete, musicalmente pari a quello di Bob Dylan. Anzi da alcuni punti di vista, la "guerra di piero", oppure "via del campo", insomma i pilastri di De Andrè sono perfino superiori ai vertici Dylaniani antecendenti alla svolta rock di questi. Il problema è che non è stato in grado di fare un'evoluzione come quella dylaniana. Ma pazienza, non poteva parlare ad un pubblico vasto come quello di Dylan, quindi forse era inutile. COmunque sia, non è solo la profondità del testo a convincermi della sua grandezza, mi pare che la musica sia altrettanto valida, ancorché di nicchia (è pop ma è realmente chiara, esplicita, evidente la provenienza folk), avendo sempre un tocco epico, sempre tragico. Mi scoccia un pochino che De Andrè sia sempre rimasto legato a quell'arpeggio un po' troppo semplice e da tradizione folk. Dylan al limite si sentiva che cercava sempre nuove strade, anche nelle prime canzoni armonica e chitarra. Ma ecco, mi premeva sottolineare che De Andrè sia stato molto poco sotto il grande Bob all'inizio, a mio parere (di parte, giacché italiano).




Beh in "Non al denaro....." non mi pare proprio che sia rimasto legato a quell'arpeggio un pò troppo semplice da tradizione folk come dici tu, soprattutto grazie alla collaborazione di un giovane Nicola Piovani, idem per Crueza de ma, posso essere d'accordo sulla semplicità solo per quanto riguarda i primi lavori, per il resto dissento nettamente da quello che hai detto.

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
30/09/2009 12:50
 
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Stavo in effetti ragionando sul primo De Andrè, non appartenendo alla lista di coloro che si interessano a Creuza de ma o a le nuvole particolarmente. In generale, agli amici stranieri che vogliono ascoltare musica italiana consiglio il primo andrè (ma paradossalmente anche Tenco che è un interprete con i controc.) e mi guardo dalle versioni con la PFM, da i progetti con mauro pagani, Massimo bubola, Piovani, chi altri? Fossati? Non conosco l'ultimo De andrè. Al suono degli anni 60 e ai primi 70 di De Andrè sono legato, così come per dylan sono legato fino a Blood on tracks (1975). Pensavo a quel tipo di musica; certo fai bene a parlare di Creuza de ma, che comunque vale da solo il tributo di migliore dei nostri quando lo relazioni con gli inglesi - americani.
Volevo scrivere sui nirvana, ma ahimè lo faccio dopo, i 5 minuti d'aria sono finiti. Ciao
30/09/2009 19:33
 
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Re:
MarkLanegan, 30/09/2009 12.50:

Stavo in effetti ragionando sul primo De Andrè, non appartenendo alla lista di coloro che si interessano a Creuza de ma o a le nuvole particolarmente. In generale, agli amici stranieri che vogliono ascoltare musica italiana consiglio il primo andrè (ma paradossalmente anche Tenco che è un interprete con i controc.) e mi guardo dalle versioni con la PFM, da i progetti con mauro pagani, Massimo bubola, Piovani, chi altri? Fossati? Non conosco l'ultimo De andrè. Al suono degli anni 60 e ai primi 70 di De Andrè sono legato, così come per dylan sono legato fino a Blood on tracks (1975). Pensavo a quel tipo di musica; certo fai bene a parlare di Creuza de ma, che comunque vale da solo il tributo di migliore dei nostri quando lo relazioni con gli inglesi - americani.
Volevo scrivere sui nirvana, ma ahimè lo faccio dopo, i 5 minuti d'aria sono finiti. Ciao




Permettimi di consigliarti allora un attento ascolto di "Non al denaro..." ed uno ancora più attento di Crueza de ma, premiato peraltro come miglior album europeo dell'anno, se non erro,
l'unica parte della produzione di De Andrè che non prediligo è quella con De Gregori, dove il nostro si avvicina, senza averne le caratteristiche, a mio modo di vedere, a Bob Dylan, Musicalmente credo che l'apice sia rappresentato da Non al denaro, non disdegno neppure le Nuvole........

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
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