| | | Post: 4 | Registrato il: 20/09/2009 | Città: ROMA | Età: 28 | Sesso: Femminile | This Is It Fan | | OFFLINE | |
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Ragazze comunque non l'ho vissuta veramente questa storia! L'ho inventata, come tutte le fanfiction xD. Ecco il prossimo capitolo.
Capitolo 4. AUGURI.. Michael!
Questa sarebbe stata l’ultima prova prima delle riprese sul set. Quando io ed Ale aprimmo la porta della sala trovammo tutti immobili a fissarci. Avevano simpatici striscioni in mano e trombette scherzose.
“AUGURI!” C’era scritto sulla maggior parte dei cartelloni.
Io e Ale ci fissammo qualche istante, nel silenzio più totale, imbarazzate.
“Ehm .. scusate, ma che succede? Ci siamo perse qualcosa?” Disse incerta Ale.
“Sssssh! Sta per arrivaree!” Risposero gli altri in sala.
“Ma chi?!” Aggiunsi io.
Un istante dopo le trombette iniziarono a suonare e le urla crebbero insieme alla confusione: era entrato Michael, oggi era il suo compleanno!
Le urla mie e di Alessia si unirono alle altre non appena ci rendemmo conto di quello che succedeva. Michael era rimasto davanti alla porta, ridendo imbarazzato.
“Ehm.. non me l’aspettavo, a dir la verità.. grazie davvero, grazie!” Disse con voce sottile.
Le luci si spensero e dalla porta spuntò fuori una grandissima torta di compleanno. Sopra c’era il disegno di Peter Pan e la fatina Trilli. Sembrava di stare alla festa di compleanno di un bambino di 10 anni, ma era davvero troppo divertente. Michael sembrava aver vinto parte dell’imbarazzo e della timidezza non appena vide la torta.
“Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday to Michael! Happy birthday to you!” Intonammo tutti insieme.
Cioccolato e crema, come potevo non assaggiarne almeno un pò?
Michael compiva 24 anni, ma sembrava non ne fosse entusiasta. Si sedette su una sedia la vicino, con un sorriso forzato in volto. Non ero sicura che intervenire in quel momento sarebbe stato opportuno, ma decisi di farlo lo stesso.
“Ehi vecchio! Che succede?” Scherzai io.
Michael sembrava non essere contento di come lo avevo chiamato.
“Oh, qualcosa non va? Sembri triste..” Riprovai io.
“Ad essere sincero non sono contentissimo. Gli anni passano ma io mi sento sempre come se mi mancasse qualcosa. Ho paura di non riuscire mai a scoprire cosa, ho paura di non fare in tempo. Il tempo corre e non aspetta nessuno.” Disse lui.
“Perché dici così? Hai 24 anni Michael! Come puoi preoccuparti da ora di quello che accadrà poi!? Non ci pensare. Tra poco uscirà il video, sarà un successo, ne sono sicura. Ed a quel punto non penserai più a tutti i problemi che ti stai facendo. Hai solo bisogno di distrarti un pò.” Cercai di convincerlo io.
“Cerco in continuazione di sorridere, ma non sempre mi è facile. Oggi, quando sono entrato e vi ho trovato tutti qui per farmi una sorpresa, mi sono ricordato di quando il giorno del mio compleanno, da piccolo, entrai a casa dove mio padre tentò di picchiarmi solo perché gli chiesi se almeno quel giorno, che compievo 10 anni, sarei potuto andare a giocare con i miei amici e avrei potuto saltare le prove. A quelle parole iniziò a criticarmi e quando mi misi a piangere mi diede del gay. Io avevo solo 10 anni, perché non potevo esser libero almeno il giorno del mio compleanno?!
Oggi è stata davvero una sorpresa stupenda la vostra, ma mi ha fatto ricordare di quando da piccolo non avevo neanche il permesso di festeggiare il compleanno.. neanche quello.”
Le parole di Michael mi lasciarono di sasso. Non sapevo cosa poter dire per tirarlo su, temevo di ferirlo in quel momento così fragile. Per fortuna fu lui a continuare.
“A volte pensavo di scappare via di casa. Però sapevo che se mi avessero trovato mio padre mi avrebbe ucciso di botte. Lui è fatto così. Qualunque cosa io dico o faccio, lui è sempre li pronto a giudicarmi. Eppure non capisco come abbia il coraggio di fare tutto ciò. In tour con i miei fratelli non faceva altro che tradire mia madre. Io soffrivo, e quando tornavamo a casa lui faceva finta di nulla. In quei momenti lo odiavo intensamente, sarei stato pronto a fuggire via. Ma non lo facevo, non potevo farlo, volevo restare a casa, volevo restare con mia madre.”
“Mi dispiace..” Riuscii a dire con un filo di voce.
“Avevo bisogno di parlare un po’, ora mi sento già meglio. Scusami se ti ho annoiata..”
“No non c’è problema. Ogni volta che hai bisogno di sfogarti, potrai anche gridarmi in faccia.” Cercai un filo di ironia nelle mie parole, ma non riuscivo a trovarlo. Non avevo mai visto una persona distrutta come Michael in quel momento. Un piccolo sasso può bastare a creare una valanga.
“Allora, sei pronto per una giornata che basterà a rimpiazzare tutti i compleanni della tua infanzia?” Gli chiesi io tornando a sorridere.
“Io sono pronta!” Disse Ale raggiante spuntando con il piatto di torta in mano.
Tutti e tre ridemmo, finche io e Alessia non esclamammo:
“AUGURI, Michael!”
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