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Alluminio pesante

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2007 00:13
03/11/2007 00:13
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Alluminio pesante


Il numero limite di neutroni che possono essere contenuti nel nucleo è attualmente noto con precisione solo per gli otto elementi più leggeri, dall'idrogeno all'ossigeno



Ricercatori dell'Università statale del Michigan sono riusciti a creare presso gli impianti del National Superconducting Cyclotron Laboratory (NSCL) tre isotopi finora mai osservati di alluminio e magnesio. Il risultato apre un nuovo terreno di ricerca nel campo della fisica nucleare e suggerisce la possibile esistenza di varianti degli elementi più pesanti finora non previste dai modelli correnti.
"Quello di determinare i possibili isotopi esistenti in natura - osserva Dave Morrissey, che firma un articolo su Nature in cui si dà notizia della scoperta - è un progetto di lungo respiro nato con le stesse scienze nucleari. Questo risultato suggerisce che i limiti di stabilità della materia possono andare ben al di là di quanto ci si aspettava, e mostra quanti misteri circondino ancora i nuclei atomici."

Le particelle che formano i nuclei, protoni e neutroni, sono tenute insieme dalla forza nucleare forte, studiata fin dagli anni trenta. Ancor oggi tuttavia gli scienziati non sanno con precisione quali combinazioni di neutroni e protoni possano coesistere in un nucleo.

In particolare, il numero limite - ossia la cosiddetta linea di stabilità (dripline) - di neutroni che possono essere contenuti nel nucleo è attualmente noto solamente per gli otto elementi più leggeri, dall'idrogeno all'ossigeno.

Nei loro esperimenti i ricercatori hanno creato un isotopo di magnesio-40, con 12 protoni e 28 neutroni, di alluminio-42 e di alluminio-43, con 13 protoni e, rispettivamente, 29 e 30 neutroni.

Per comprendere l'importanza della scoperta, bisogna tenere conto che secondo uno dei più accreditati modelli teorici dei nuclei, l'alluminio-42 non dovrebbe poter esistere.

E infatti la scoperta ha suscitato l'interesse dei maggiori esperti del settore, come Horst Stocker, della Gesellschaft fur Schwerionenforschung (GSI), e il giapponese Hiro Sakurai, del RIKEN, due dei principali centri di ricerca sugli isotopi del mondo, secondo i quali "si tratta di uno dei passi più signifdicativi della fisica degli isotopi rari".
(gg)



da: lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Alluminio_pesante...
vanni
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