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The Cure [Official Topic]

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2016 18:40
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08/05/2012 23:50
 
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Re: Re: Re:
°Mark Lanegan°, 08/05/2012 23.35:



vale il fatto che avessi 17 anni e che era un po' più di moda di adesso il dark?? [SM=g27829] Ma poi, non si beccava nulla ed allora ho virato verso un più socio-esistenzial-rock look (in pratica 'na giacca nera e na maglietta sotto, non che si beccasse molto di più. In palestra dovevo andare o fare calcio, cose così...). Ma aspetta, già che ci sono qua dentro...




ci fai vedere le foto? [SM=g27828]

ah vedi che io scherzo Prof. non facciamo che te la pigli pure tu eh...sennò mi cancello dal forum [SM=x47938]

[Modificato da Keep the faith 08/05/2012 23:56]

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
09/05/2012 00:51
 
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°Mark Lanegan°, 08/05/2012 23.35:

Ma aspetta, già che ci sono qua dentro...

Le foto di Mark, sììììì!!! [SM=x47932]

Keep the faith, 08/05/2012 23.19:

però devo dire che Smith è già inquietante di suo, vederlo travestito da donna mi fa un certo effetto... [SM=g27835]

cmq è ufficiale si pazz [SM=g27828]

Lo so [SM=x47983] Robert non è inquietante, dai [SM=g27817] A me mette allegria. L'hai visto nel video di "Just say yes" o quando firma autografi a New York nel 2011? E' un orsacchiotto puccioso

Antonè, lo senti il richiamo di Robertone? "Without you... Dgiudgiudgiurururù!" [SM=x47979]



Momenti divertenti e strani con Robert Smith. La birra ci deve essere sempre: 1.22 - 2.15. Quando si spaventa per il grido di una fan da sotto il palco mi fa morire (3.26), anche durante lo sketch in cui uno si fissa che lui è sua madre (4.31). Shakira, ma che c'entri te con noi? Che ci nomini a fare?! (6.09). E' molto carino questo video...



L'abbraccio a una fan...



Una ragazza intraprendente. Un appassionato bacio sulla guancia e una mano fra i capelli. L'ha sporcato tutto di rossetto [SM=x47926]

[Modificato da Daniela(75) 09/05/2012 01:09]
09/05/2012 00:57
 
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Io ritengo che il tratto distintivo dei Cure sia l'espressività di Robert Smith, più ancora che l'architettura dei pezzi complessa, vedi ad esempio la tipica sovrapposizione di flussi di chitarre, sempre con leggero overdrive, flanger ed effetto di riverbero, cose così; R.S. infatti se ne entra di regola sempre tremolante nei suoi pezzi quanto e più delle chitarre così trattate. A me viene sempre da dire quando ascolto un pezzo rock dei Cure, dove tipicamente la voce tarda ad intervenire, "ah be' giunti a questo punto dopo un'intro strumentale del genere sarei capace anch'io di fare un pezzo della madonna..."!(v. Pornography ma anche la più recente, ma eccellente, the promise [2004] Questo perché i Cure, si può dire quello che si vuole, ma non si può negare che abbiano un certo senso complicato della strategia di composizione. Mi pare infatti che dedichino battute e battute a creare l'atmosfera, spendendo tempo, cosa non comune, disdegnando ogni strategia commerciale che punta tutto sulla brevità e l'esposizione breve dell'hook, di solito nel ritornello. Ma più che questo tratto -dicevo- è proprio la voce di Robert Smith che fa di queste pennellate d'autore un trademark che si ama (o si odia) subito. Penso, spero di non nominare il nome di dio invano, che Robert sia per il dark quello che MJ è per il dancefloor pop. Ci mette un tratto distintivo e si fa amare per quello.
Ed il fatto che ci sia gente che lo ami così tanto, maniacalmente, ancora oggi.. beh, è notevole. Io aggiungerei che ha perfino inventato un genere meta musicale: quel gothic look che ha sfondato nel cinema (il tagliaerbe), nei cartoni animati (dalle parodie di Southpark a quelle animazioni sempre di TIm Burton, ma anche in giappone molta animazione guarda a R.S., mi viene in mente "Alita", ma dovrei controllare).

Ma a parte questo mi pare che qui manchino ancora i pezzi pop dei Cure. Se per me i Cure sono principalmente "Pornography", oppure quelle mini suite di dark rock psichedelico come qui "The Promise", oppure "From the Edge of the Deep Green Sea", oppure il dark-rock metafisico che trascende la new wave come "the Forest", "the Walk", eccetera, bisogna anche dedicare del tempo ai Cure versione più melodica (ed ecco perché sfondano principalmente in paesi quali l'italia) ma mai banale.

Avevano iniziato come versione leggermente esistenziale e più intellettuale dei Joy Division, e Killing an Arab [1978] credo la conoscano tutti, viene da Camus, e forse oggi ha perso solo un minimo di quell'originalità del tempo; vediamo, eccola qui, quasi quasi ne posto il video



beh, si sente che affonda le sue radici nella new wave (con armonie e cori quasi da novelty) ma con un basso che è già post-punk ed una chitarra che inquadra un bozzetto esotico, per me ancora oggi perfetto.
Da questo schema iniziale di pop song, che poi è anche quello di the forest, più in generale di tutti i primi dischi almeno fino a Faith [1980], passano poi ad una pop song dove hanno già la consapevolezza del marchio Cure. Il marchio Cure per me significa evocare spettri gentili, ombre che di cupo hanno solo la forma, non c'è dramma esistenziale ma solo piacere estetico, un po' come il look di Robert. Ecco che nasce il loro capolavoro pop, "Boys don't Cry", che quando è uscito io ero un bambino ma ha avuto l'effetto di una frustata in faccia. Mai visto niente di simile all'epoca (e a dire il vero in trentino la gente si girerebbe ancora oggi a vedere qualcuno come Robert per strada).



Ecco gli amabili spettri, proprio come il loro sound. Si sente che il suono di Boys don't cry [1983] risente ancora di quelle ritmiche new wave degli inizi, anche se qui non c'è più necessità di stupire con timbri esotici o rincorrere dietro a suoni particolari: la progressione di accordi diventa quella propria dei Cure e che vede tipicamente R.Smith cercare una melodia costruita su una scala discendente da seguire abbbastanza fedelmente, senza grandi salti per intervalli. Il suo massimo esempio in questo senso sarà la famosissima Friday I'm in love che è incredibile per facilità e simmetrie (e che mi pare abbia costretto R. S. per giorni a chiedere a destra e sinistra "ma davvero non l'ha mai fatta nessuno prima d'ora?" "ma davvero non assomiglia a qualche altro pezzo già in giro?" nemmeno lui poteva immaginare che una così semplice ed efficace melodia, tutta su una scala per intervalli regolari, non fosse mai stata sfruttata prima. A dire il vero c'era all my loving dei beatles ma non vi è alcuna somiglianza tra i pezzi quindi bene così). Quindi qui i Cure seguono il genere dark e compongono una buona sintesi.

Sennonché quello stesso anno mi pare che i Cure abbiano fatto i pezzi pop che avrebbero aperto la seconda parte della loro carriera: "The Lovecats" e poi "In between days". Li hai già messi Daniela? Qui ero venuto per rispondere in fretta e in furia a "4-2 grazie inter" Keep poi mi sono reso conto che dovevo intervenire da giorni in questo topic. Quindi non so se ripeto qualcosa di già postato. Comunque sia




A mio parere "the Lovecats" [1983] ha qualcosa di eccezionale nel suo piccolo. Si tratta di un pezzo swingante, quasi jazz, ma gothic, dark se volete, anche se di dark c'è rimasto ben poco. C'è invece quella voce incredibile di Robert che evoca i soliti contrafforti di cattedrali di york o notredame, qui inserito in mezzo ad una ritmica insistente. Ma soprattutto ci sono un contrabbasso ed una chitarra che procede per staccati jazzati, un giro lungo diverse battute di contrabbasso che a questo punto non esita a fare imponenti slide, perché il pezzo prende quota in una sorta di fusion jungle di stili diversi. Ecco, se c'è un limite (ma si tratta di trovare la pulce nel pelo di un mammut) è che Robert nel corso della carriera tenderà a perdersi nella commistione di stili e generi diversi e la coda di Lovecats anticipa questa futura tendenza. Qui comunque il pezzo è ancora abbastanza risucito, mantenendo una certa sobrietà e non scivolando nel kitsch. Importante sottolineare, direi, che fu il primo pezzo a piacere in maniera dilagante al pubblico femminile non di settore, ovvero quello generico, al di là delle darkettes. Probabilmente dotato di una certa suadente eleganza, almeno nei primi due minuti.

Poi è arrivata la terza svolta pop, quella che mi aveva scioccato, di Close To Me, e per me lì all'epoca si erano venduti a Mtv e li avevo un po' abbandonati. Close To Me, l'avete immagino già postata. Ora la lascio senza video, al limite faccio un edit e la reinserisco. Ma credo la conoscano tutti, quindi è forse inutile. Oh, fanc.




Qui siamo nel 1985, ovvero due anni dopo Boys Don't cry e Lovecats. La voce è talmente tremolante che sembra quasi un glam rock, una sorta di new romantic, ma la ritmica è quasi da drum machine, l'ambiente risente del synth pop anni '80. I fiati finali erano da rimborso dei soldi per gli album spesi sino ad allora, cose così. Appunti marginali ma che al tempo pesavano. Ora direi che si tira fuori alla grande dal clima di quel tempo e che funziona ancora, ma all'epoca le aspettative per i cure erano stellari quindi... fu una mezza delusione.
Ma i bisbiglii, i lamenti, i mezzi sospiri che infestavano questo pezzo pop (in heavy rotation su Mtv con i fan che si sarebbero sparati in bocca vedendo i Cure su quel canale) sarebbero poi passati ad altri brani futuri, come ad esempio Lullaby che sono sicuro è stata postata.

Ma in Lullaby e ancora di più in Pictures of You [1990] la pop song dei Cure prende una nuova e diversa forma, questa:



La trovavo molto bella all'epoca. Appare vicina a certo dream pop dei Sigur Ros ma da questo se ne va via grazie ad un assetto di chitarre più da rock sinfonico che da pop. Si fa presto a dimenticare ma ha sempre un certo fascino. C'è una parte ritmica importante ma ancora abbastanza rarefatta in modo da lasciare flottare nell'aria le chitarre dal suono algido che fanno vibrare accordi aperti ma direi con le none giù, disposte su diversi strati dello spettro, ci sono poi un numero incredibile di note, fra un basso che continua a pulsare gentilmente, e tutti questi timbri leggermente squillanti delle chitarre... e beh, Robert Smith canta di una vicenda struggente e così è il pezzo, insomma mi sembra tutto azzeccato, come molti pezzi scritti e cantati da Robert... insomma, funziona tutto bene così. Brano lungo, disteso, rilassato, onirico, forse però un po' pesante e per questo si mette via dopo un certo tempo. Ma non per questo si scorda del tutto o non era importante all'epoca. Qui siamo distanti da killing an arab, è vero, ma c'è sempre quel basso a mio parere che assomiglia, e così qualche suono qua e là che, mah, il timbro Cure divide, o piace molto o si detesta.

Forse l'ultima grande creazione pop dei Cure è stato Wish [1992] dopo Disintegration, e così concordano un po' tutti. A dire il vero io ritengo "the Cure" [2004] un grandissiomo disco: sono sicuro che l'innominabile l'abbia segato perché derivativo (ma deriva dal suono degli stessi Cure!) ma per me rimane un buon 7,00 e da questo il pezzo di cui dicevo sopra, the promise, va certamente ascoltato. Ma dicevo Wish. In Wish c'è una dei migliori pezzi del decennio pop, oltre a Friday I'm in love, ovvero Letter To Elise (dei migliori significa nei primi 200-300, eh)



Questa è una ballata elettro-acustica con un ritmo jumpy, lovesong con un perfetto mood decadente di Robert. Struggente di certo, forse pesante? Può essere, ma dobbiamo renderci conto che va a scontrarsi su un terreno delle canzoni da dedica radiofonica delle boyband, e qui il senso drammaturgico di R.S. ha il sopravvento su tanto materiale commerciale. Parte con il solito timbro esotico che pare una sorta di xilofoni giapponesi, bizzarro proprio come Killing An Arab (oopure Kyoto song) ma poi vira verso un sinfonismo tutto britannico. In mezzo c'è tanta comedy song di Robert che mescola tutte le carte di tutte le "canzoni" pop sin qui sentite in questa carrellata e scusate se sono breve [SM=g27835] ma voleva essere un breve intervento e così finisco qui, mannaggia a te Keep, vedi che non scrivo mai di là per colpa tua ... [SM=g27824]
[Modificato da °Mark Lanegan° 09/05/2012 03:19]
09/05/2012 02:26
 
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Hmm le mie foto sono andate -forse- perdute e mi sono appena cancellato il post dove spiegavo il perché. Diciamo una bega fra fidanzati in separazione. Piuttosto mi colpisce il look di daniela, per cui si sa che ho una certa venerazione metafisica, ma adesso vedere che assomiglia a Robert mi blocca, perché va bene tutto, ma insomma rapportarmi ad un uomo è un po' diverso... insomma, come spiegare, senza essere frainteso. Comunque mi piace Daniela che te ne freghi di tutto e tutti. Nemmeno: te ne strafreghi e posti liberamente le tue foto anche in puro "cosplay" giapponese. Va', ti ammiro.
09/05/2012 03:03
 
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Grazie, Mark [SM=x47938] Non ho nulla di maschile comunque, semmai è Robert che ha un viso delicato [SM=g27828]
Niente foto. E vabbè! Insomma... [SM=g27817]
Preziosissimo il tuo intervento. In parte ne traggo spunti di riflessione, in parte vi riconosco considerazioni che avevo già fatto tra me e me sulla musica dei Cure. La voce di Robert mi piace da morire. Il suo modo di cantare a volte "incerto", altre volte sospirato o nervoso, o ancora gioioso (in ogni caso sempre estremamente espressivo) non mi annoia mai e non è mai prevedibile lui nei pezzi che compone, certi diversissimi fra loro. "A letter to Elise" è bellissima. Sempre in "Wish", contenente anche "Friday I'm in love" e "From the edge of the deep green see" (è un gioiello quest'album!), c'è un altro pezzo che trovo fantastico: "To wish impossible things", malinconico anch'esso. Durante l'ascolto, entro il primo minuto, giunge il suono celestiale di un violino che nasce dall'eco di un gong in dissolvenza per poi andare ad esaurirsi nella voce di Robert. Nel frattempo, tale suono passa da destra a sinistra e viceversa così delicatamente da dare la sensazione di vederselo transitare davanti: è la materializzazione dell'immateriale di cui avevo già parlato il 19 aprile scorso in merito alla capacità del leader dei Cure di saper dare sostanza ai sentimenti attraverso i suoi particolarissimi testi. Sta anche qui il genio di Robert Smith, la cui sensibilità mi lascia senza parole...

09/05/2012 03:15
 
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Re:
Daniela(75), 09/05/2012 03.03:

Grazie, Mark [SM=x47938] Non ho nulla di maschile comunque, semmai è Robert che ha un viso delicato [SM=g27828]
Niente foto. E vabbè! Insomma... [SM=g27817]
P.




Ah sì sì, certo, volevo dire che sei riuscita a ricreare l'illusione del viso di Robert (certamente femminile e ad esempio a me non è mai piaciuto il suo rossetto), mica altro!
Ma comunque è bastato poco per fare rigirare l'ormone impazzito e adesso va bene così, non "vedo" più Robert sul tuo viso, anche se di primo acchito mi è sembrata un'ottima replica. Oh l'unica cosa è che spenderesti centinaia di euro di ombretto per due-tre sere vestita da Robert, no?
[Modificato da °Mark Lanegan° 09/05/2012 03:17]
09/05/2012 04:08
 
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Ma non è vero [SM=g27828]
Sono contenta di essere riuscita a ricreare l'illusione del suo viso, era quello che desideravo [SM=g27817]
E adesso tutti a nanna... Anche l'ormone impazzito [SM=x47979]
09/05/2012 11:11
 
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ma voleva essere un breve intervento e così finisco qui, mannaggia a te Keep, vedi che non scrivo mai di là per colpa tua ...

Azz... e io che sto in trepidante attesa per la piu grande Band della storia della musica... [SM=g27823]

Cmq Smith sarebbe nella mia lista... [SM=g27811]
[Modificato da Keep the faith 09/05/2012 11:12]

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
09/05/2012 12:49
 
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Re:
Keep the faith, 09/05/2012 11.11:



Azz... e io che sto in trepidante attesa per la piu grande Band della storia della musica... [SM=g27823]

Cmq Smith sarebbe nella mia lista... [SM=g27811]




Aspe', ti farò alzare dalla sedia urlando: "presto! aiutatemi! fatemi allacciare le scarpe a qualcuno..."
09/05/2012 15:45
 
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Re: Re:
°Mark Lanegan°, 09/05/2012 12.49:




Aspe', ti farò alzare dalla sedia urlando: "presto! aiutatemi! fatemi allacciare le scarpe a qualcuno..."




non ruberei mai il lavoro ad alcuno...ma i Cure nei 90 non hanno fatto nulla che meritava di stare nella tua lista?


Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
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