Il passato impraticabile, il futuro un’invenzione,
bisogna perdere speranza per trovarla
gli affetti per misurarne l’altezza
come ciocchi di leccio che, uno ad uno,
sciolgono i nodi dell’anima al fuoco del ricordo.
Il tempo un saliscendi di libellule,
poco alla volta o d’un tratto usciamo dalle fiabe
finalmente vediamo a occhi chiusi
smarrendo ogni sentiero scopriamo quello giusto
benché tardi, dopo un lungo apprendistato nel-
l’inessenziale.
Certi del volo quanto farfalle fiorite a primavera,
di inerti notti ignari, strette al freddo,
per vizio ci perdiamo tra vie sguince e mondi vecchi
cercando di sottrarci a quell’inevitabile
che da sempre inquieta la nostra fragile presenza.
Una manciata di deserti promessi, un richiamo
spesso inascoltato - poi un abito vuoto, colmo di
silenzio
facile entrare nel mistero, arduo congedarsi,
nascita morte atto unico di semplice fiducia.
[Modificato da fabio9 12/04/2023 13:24]