«Al termine di "Man In The Mirror", l'ultima canzone in scaletta del "This Is It", era previsto che Michael Jackson salisse su un aereo di nome "
MJ Air". Ma prima che si dirigesse verso il veicolo, avrei dovuto incontrarlo al centro della scena e consegnargli una valigetta, insieme a una giacca grigia metallizzata.
Dopo di che Michael avrebbe preso il microfono e, asciugandosi il viso con un asciugamano, si sarebbe avvicinato al pubblico per salutarlo, per poi salire a bordo dell'aeroplano e volare via.
La prima data del concerto sarebbe arrivata poche settimane più tardi, e quella sera del 24 Giugno provammo fino all'una di notte. Terminata la lunga sessione, Michael si sedette su una sedia da regista e mi avvicinai per asciugargli il sudore.
Era stanco, aveva dato troppo. Senza dire una parola, si alzò in piedi per togliersi la camicia bagnata. Apprezzavo questo nostro rapporto confortevole e rilassato, una routine senza parole che ha sempre funzionato. Dicono che sia il segno di una buona relazione, goduta tra rumore e silenzio.
"
Il mio quarto tour con te, Michael, è difficile da credere" - gli dissi. "
Grazie per aver cambiato di nuovo la mia vita". Non ero sicuro che lui sapesse esattamente quanto aveva cambiato la mia vita, dentro e fuori. Mi aveva reso l'uomo con ago e filo più felice del pianeta.
Michael mi guardò negli occhi, mi abbracciò e disse: "
No, signor Bush, tu hai cambiato la mia vita. Grazie"».
- Michael Bush, stilista del Re del Pop -
Estratto dal libro "The King of Style: Dressing Michael Jackson"
- Traduzione di Dearmichael per il Michael Jackson FanSquare.
- Revisione e video editing di Vincenzo Compierchio[Modificato da Compix 25/06/2017 22:02]