Michael e i coccodrilli di Neverland

Il ranch era un sogno, tranne che per i coccodrilli.

Faceva caldo ed il cielo della California era di un luminiso blu sul vasto ranch "Neverland", come una grande tenda.
C'era silenzio, si poteva ascoltare il canto degli uccelli e il battito delle loro ali, il frinire dei grilli e il suono ritmico delle fontane.

Michael arrivava da un rigoglioso prato, inizialmente sembrava una piccola figura in lontananza, poi lentamente ha cominciato a salire, avvicinandosi. Indossava una camicia rossa sbottonata, maglia bianca e pantaloni neri.
Il caldo era sopportabile grazie alla dolce brezza della Santa Ynez Valley ... i capelli di Michael e la sua camicia ondeggiavano nel vento umido, camminava a passo svelto.
Spesso faceva piccoli salti, simili a dei passi di danza.
I suoi occhi guizzavano da una parte all'altra, e lui sorrideva in questa bella giornata estiva, era di buon umore.
Era un re nel suo regno. Era nel suo spazio ideale.

Era davanti a me, improvvisamente mise le mani dietro la schiena.
Michael guardò prima me e poi il cielo e sorridendi disse:
" Ciao! Dio ti benedica! Si guarda, grande! Oh, che giornata meravigliosa!"

Si rese conto che il mio viso era arrossato. Gli dissi che ero stato a meditare seduto al sole, in alto, tra le montagne di Neverland.
Lui mi guardò dall'alto in basso e gridò con paura nella sua voce:
" E allora? Cosa stai facendo?"
Michael mi mise una mano sulla spalla:
" Sei pazzo? Sei pazzo"
Si rese conto che ero a piedi nudi e pantaloncini corti.

I media spesso descrivono il ranch di Neverland come un paradiso sulla terra, pieno di farfalle, libellule e fiori selvatici. Naturalmente, questo era vero.
Ma Michael si riferiva ai serpenti a sonagli e agli scorpioni che a volte si nascondevano tra le pietre. E quindi il fatto che ero lì senza scarpe sembrava incomprensibile.

Mi afferrò la testa ancora una volta avvertendomi dei "serpenti a sonagli", con un'espressione molto seria mi ha incoraggiato a non camminare a piedi nudi nel ranch.

Queste creature pericolose erano creature di Dio che hanno il diritto di stare sull'arca di Noè, Michael non le mandava via dalla proprietà perché le considerava parte dell'universo di Neverland.
A volte, di notte e in lontananza, si poteva ascoltare l'ululato del coyote - un ululato strano e misterioso.
Michael andava a controllare Prince e Paris, chiudeva le ante delle finestre dei bambini durante il giorno, era un genitore amorevole, aveva cura per i suoi bambini, perché i coyote sono attivi non solo di sera.

Dopo aver messo i miei pantaloni e le scarpe, abbiamo bevuto tè freddo all'ombra della terrazza, andammo poi a fare una passeggiata per il ranch.
Che bella giornata!
Non parlammo di nuovi progetti, o altre questioni. In una giornata come quella dimenticammo tutte le preoccupazioni.

Camminammo lungo i vecchi alberi, il lago con i cigni neri, con pavoni ... e ci avviciniamo al recinto degli animali dello zoo personale di Michael.
Seguimmo istintivamente le grida dei pappagalli.
Infine ci siamo fermati nei pressi del recinto dei coccodrilli.

Improvvisamente Michael scavalcò il recinto e in un batter d'occhio era in piedi accanto alla piscina.
Si sedette con le gambe a penzoloni appena sopra l'acqua.
Con un sorriso guardava le enormi creature immobili in piscina.
Un coccodrillo era proprio sotto di lui, la sua testa era appoggiata alla parete della piscina.
Mi sono sentito male a vederlo, ma ho pensato che forse Michae lo faceva spesso e conosceva i rettili.
Michael prese una roccia e cominciò a fare rumore verso il basso, vicino al coccodrillo, come se avesse voluto svegliare il rettile.
Sembrava che il coccodrillo non sentisse nulla.

Io gli dissi: "Michael, fa attenzione a non esagerare!" ma non mi ascoltava.

Improvvisamente l'acqua si mosse e il coccodrillo che era accanto a lui ha aperto la mascella cercando di afferrargli la gamba.
Michael alzò rapidamente le gambe, prima che il coccodrillo chiudesse la mascella.

Era piegato dal ridere.
Rise e rise buttando la testa all' indietro, non riusciva a smettere.
Quello era il vero Michael.

~ Dieter Wiesner, manager di Michael Jackson 1996-2003

- MJBeats

- Traduzione di Giusy Mascolo per MJFanSquare