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George Michael tutta l'eredità alle due sorelle

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2017 20:12
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Aveva 53 anni. La polizia: "Non ci sono circostanze sospette" legate alla scomparsa dell'artista. Il manager: "E' stato ucciso da un problema cardiaco". La sua lunghissima carriera: 100 milioni di dischi in 40 anni

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ARGOMENTI:musica wham Bbc londra morto george michael morte george michael
PROTAGONISTI:George Michael Georgios kyriacos Panayiotu
David Bowie, Prince, Leonard Cohen, Paul Kantner, Keith Emerson e Greg Lake, e solo un giorno fa Rick Parfitt degli Status Quo: un 2016 di lutti nel mondo della musica e dello spettacolo. E, nel giorno di Natale, anche George Michael è scomparso. “Pacificamente”, come dicono i familiari, nella sua casa in Inghilterra. I soccorsi, arrivati nel pomeriggio nella sua abitazione, nell'Oxfordshire, non hanno potuto che constatarne la morte. La polizia precisa che "non ci sono circostanze sospette" legate al decesso dell'artista. Il suo manager, Michael Lippman, ha spiegato che George Michael è stato stroncato da un infarto.

FOTO Tutti gli artisti scomparsi nel 2016

Michael era arrivato al successo con i Wham, diventando dei personaggi più popolari del pop degli anni Ottanta, conquistando legioni di fan adolescenti e riportando nelle canzoni, nel pieno dell’esplosione post punk, la melodia. Musica da fotoromanzo rosa, quella degli Wham che, mentre l’Inghilterra si colorava delle tinte della new wave, tra dark, elettronica e “new romantics”, scelse assieme ad Andrew Ridgley di percorrere, e con incredibile successo, un’altra strada, quella del pop leggerissimo e vacuo, da consumare in fretta e dimenticare. Salvo poi mettere a segno due brani almeno, “Careless Whisper” e “Last Christmas” che, piaccia o no sono entrati a far parte del repertorio dei classici di ogni piano bar del pianeta e vengono sistematicamente suonati ad ogni festa, quando si vogliono ricordare gli anni Ottanta, quelli dei Duran Duran e degli Spandau Ballet, che con lui condividevano il podio del pop britannico dell’epoca. Ma l’era delle canzoni rosa durò il tempo del successo dei Wham: quando il duo ebbe raggiunto il massimo del successo possibile Michael andò altrove e volò decisamente più in alto, al punto, addirittura, di potersi permettere di non cantare più i brani dei Wham in concerto, tanto per cancellare con un colpo di spugna una stagione musicale con la quale non voleva più avere nessun grado di parentela.
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Del resto l’inizio della sua avventura solista, nel 1986, è assolutamente clamoroso: un duetto con Aretha Franklin, la leggendaria soul singer americana, un passaporto non solo per le parti alte della classifica americana ma soprattutto per il continente della “grande musica”. Scelta che non avvenne per caso, Michael voleva lasciarsi alle spalle il passato e “rinascere” musicalmente, voleva riscotruirsi una verginità musicale e dimostrare che era in grado di fare molto di più e molto di meglio.
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Così, negli anni seguenti, la qualità delle sue canzoni e dei suoi concerti crebbe in maniera esponenziale, e il suo album del 1990, “Listen without prejudice vol.1”, chiedeva con il titolo l’attenzione che Michael meritava davvero. Prendeva forma con quel disco la sua straordinaria miscela di pop, sesso, simpatia, sfrontatezza, talento, spettacolarità, soul music, abilità, che lo portò in pochi anni ad essere la pop star che ambiva e meritava di essere.
Addio a George Michael, da Elton John ai Duran Duran: il ricordo social dei grandi
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Amava le luci del palcoscenico e, soprattutto in concerto, sapeva come portare il pubblico dalla sua parte, ma aveva anche un discreto impegno sociale, già dai tempi dei Wham, quando aveva messo per contratto che nulla dei soldi che guadagnava doveva essere investito in società che facevano affari con il Sudafrica razzista. E vanno ricordate le innumerevoli prese di posizione contro la politica di Margareth Tatcher ma anche contro quella di Tony Blair sull’Iraq, le molte battaglie in difesa dei diritti dei gay (anche se alcuni suoi colleghi omosessuali lo hanno spesso accusato di essere stato troppo “morbido” sulla materia), e anche la partecipazione al Live Aid e al Mandela Day.
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Nel 1991 e nel 1992 ci sono le sue esibizioni più leggendarie, quella allo stadio di Wembley con Elton John e quella al tributo per Freddy Mercury, quando canta in maniera magistrale “Somebody to love”.
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Poi, dal 1992 al 1996, un lungo periodo di silenzio, dovuto ad una estenuante battaglia legale con la sua casa discografica, quindi nel ‘96 un nuovo, eccellente, album, “Older”, dove nelle canzoni oltre al pop e al soul c’era anche la verità della sua vita, delle sue paure e delle sue fierezze. Gli anni seguenti sono segnati da altri successi, dai duetti con Withney Houston, Stevie Wonder e molti altri, ma anche dal clamoroso arresto del 1998 a Los Angeles, quando un poliziotto in borghese lo arrestò in un bagno pubblico per atti osceni e l’artista, subito dopo rilasciato, ammise apertamente di essere gay.

Nel 1999 pubblica un bellissimo album di cover “Songs from the last century” e poi un ultimo album di brani originali nel 2004, “Patience”. Nell’ultimo decennio diversi singoli, molti concerti, ancora altri arresti (nel 2006 e nel 2010, per alcol e cannabis), poi due anni fa un ambiziosissimo progetto live, diventato un disco, “Symphonica”, tra interpretazione di classici e brani nuovi. Michael era andato “fuori moda”, un po’ per motivi artistici, un po’ per scelta, “il pop è roba da giovani, non una gara di resistenza” amava dire.
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“Un semplice parrucchiere con velleità canore”, lo definì Mick Jagger, in un periodo in cui Michael spopolava e gli Stones annaspavano tra droga e rumore. Di certo Mick Jagger è ancora tra noi con tutto il peso della sua leggenda, mentre Michael faticava da molti anni a tornare ai fasti di un tempo. Ma George Michael (al secolo Georgios Kyriacos Panayotou) è stato una star di epiche proporzioni fino alla fine degli anni Novanta, ha aperto la strada ad un’intera generazione di nuovi cantanti pop in Inghilterra e, una colpa forse più che un merito, a tutte le boy band venute dopo di lui. Michael, dopo i Wham, era riuscito a mettere insieme intrattenimento e qualità, per merito di una vocalità potente ma allo stesso tempo raffinata, con la quale poteva permettersi di cantare al fianco di chiunque senza mai sfigurare.


www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/12/26/news/la_bbc_morto_george_michael_celebre_cantante_degli_wham-154864039/?re...
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George Michael, tutta l'eredità alle due sorelle

Pubblicato il 14 marzo 2017 Aggiornato il 14 marzo 2017

La primogenita Yoida e Melanie si divideranno il patrimonio di oltre 100 milioni di sterline. Alla più giovane, la parrucchiera che seguiva Michael in tour, anche la casa di Londra da 10 milioni di sterline. I funerali il 26 marzo


L’eredità di George Michael andrà interamente alle due sorelle. Dopo l’autopsia che ha tolto ogni ombra di dubbio sulla morte a 53 anni del cantante inglese, causata dai suoi problemi al cuore e al fegato, ora anche l’apertura del testamento contribuisce a fugare ogni ombra intorno alla scomparsa di Michael (“Mi hanno dipinto come un mostro, hanno persino scritto che sarei stato io il responsabile della sua morte”, ha dichiarato Fadi Fawaz, l’ex fidanzato di Michael, il primo a trovarlo morto e a chiamare i soccorsi).



George Michael aveva due sorelle maggiori, Yioda, 57 anni, e Melanie, 55, che di mestiere fa la parrucchiera: proprio quest’ultima lo aveva sempre seguito nei suoi tour in giro per il mondo, sempre presente anche nei momenti importanti della vita, oltre che della sua carriera. A lei, l’artista ha lasciato la casa da dieci milioni di sterline nel quartiere Highgate di Londra e buona parte del suo patrimonio da oltre cento milioni di sterline. La parte restante andrà a Yioda. Non risulta invece citato nel testamento il padre di George Michael, l’ottantenne Kyriacos Panayiotou, descritto dal cantante come “oppressivo” (la madre, la ballerina inglese Lesley Angold, morì nel 1997).




Intanto si è appreso che si terranno due cerimonie per l’addio a Michael: il primo funerale solo per la famiglia e i parenti, il secondo allargato alla cerchia di amici. Si dice anche che il suo amico Sir Elton John potrebbe cantare in una delle due cerimonie. Nel cimitero di Highgate, dove Michael verrà sepolto accanto alla tomba della madre, è stata organizzata la sorveglianza 24 ore su 24, vista la presenza di molti fan e fotografi. Non è chiara la data in cui si svolgeranno i funerali, ma viene indicato il 26 marzo. Ci saranno anche Kate Moss, che ha rinunciato a un viaggio in India per essere presente, e un’altra grande amica di Michael, l’ex spice girl Geri Halliwell, che terrà un’orazione funebre.


www.repubblica.it/spettacoli/musica/2017/03/14/news/george_michael_tutta_l_eredita_alle_due_sorelle-160511335/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P3...
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