Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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Be strong, stand up and fight back… Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2013 20:08
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12/11/2012 20:53
 
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Alyssa è una ragazza di 20 anni, con un sogno: diventare una ballerina. Questo sogno si era realizzato, difatti era diventata una ballerina professionista. Il suo obbiettivo finale era ballare nel This Is It. I suoi genitori erano del tutto contrari, allora essendo molto testarda scappò di casa e prese il primo volo per LA.
 
Capitolo 1
Los Angeles, Audizioni:
“Cavoli, non so neanche come faccio a trovarmi qui!” pensò Alyssa trovandosi su quell’immenso palco. Toccava a lei, tutti gli altri ballerini le erano seduti dietro. Iniziò a ballare, con l’anima. Era così presa nel ballo, nella musica… finchè non prese una storta e cadde pesantemente a terra, facendo alzare un coro di risatine e prese in giro da parte degli altri partecipanti. Era così infuriata con se stessa che non si accorse neanche che LUI la stava guardando. Appena se ne accorse si agitò immediatamente iniziando a tremare per l’emozione. Ad un tratto una voce iniziò a parlare: -Please, stand up.-                             Lei non rispose. -Please, Stand up!!- ripetè una seconda volta la voce. In una frazione di secondo cercò di alzarsi in piedi, ma non ci riuscì. Aveva preso una distorsione. Il coreografo Travis Payne andò ad aiutarla a rialzarsi. Alyssa le mise un braccio intorno al collo e si rialzò. Appena fu in piedi si staccò da Travis, arrabbiata con se stessa. Gli altri stavano ancora ridendo di lei. Prese coraggio, e chiese:
-Devo esibirmi ancora…?-
La voce, che poi era nient’altro che Kenny Ortega, rispose: -No. Puoi pure andare…- finì ridendo. Alyssa si sentì offesa nel profondo per la risata del regista. Se ne andò piangendo. Prima di uscire dal palco si fermò e scrutò attenta la platea, in cerca di quegli occhi. Un’altra ballerina si stava esibendo. Finalmente trovò lo sguardo che cercava, lo sguardo che l’aveva fatta incantare, l’aveva attratta, lo sguardo che la faceva sognare. Lui smise di guardare la ballerina e iniziò a guardare Alyssa. I due si guardarono per un po’, finché la voce di Kenny Ortega li riportò alla realtà. Alyssa corse verso gli spogliatoi imbarazzata. Si cambiò e rimase seduta ad aspettare che la chiamassero.
Sentì il suo nome all’altoparlante. Si diresse verso il palco, dove i ballerini la accolsero con una risatina. Fece finta di niente e si mise di fianco agli altri candidati. Kenny Ortega salì sul palco e iniziò a parlare:
-I ballerini per This is it sono…-
Alyssa si sentì il mondo caderle adosso, aveva sentito tutti i nomi ma non il suo. Lasciò lentamente il palco, diede un ultimo sguardo a lui che la fissava, prese il borsone e se ne andò. Erano oramai le 18.00 di sera, Alyssa stava camminando sul ciglio della strada, diede un calcio a una bottiglia di pepsi.
-Tutta colpa di quella caduta!!- urlò arrabbiata. Tornò nel suo appartamento. Sbatté la porta facendo cadere una cornice appesa al muro. Buttò il borsone sul divano e andò a farsi una doccia. Quando si calmò andò in salotto e si accorse della cornice.
-Oh no…- disse quando la raccolse, il vetro si era rotto. Quella foto ritraeva lei da piccola e suo padre. Il telefono squillò, posò la foto sul tavolino e corse per vedere chi era. Rispose e con sua grande sorpresa era suo padre. Attaccò il telefono. Non voleva parlarci, non si sentivano da mesi. Il loro rapporto era crollato anni fa, quando suo padre divorziò con sua madre e se ne andò, lasciandola sola come un cane. Ed era veramente sola come un cane da quando scappò da casa. Non aveva neanche lavoro. Decise di andare a farsi un giro per consolarsi. Con le mani in tasca e le cuffiette nelle orecchie ritornò allo Staples Center. Aggirò tutto l’edificio in cerca di un posto tranquillo. Andò a sedersi sulla scalinata sul retro. Si addormentò con le cuffiette. Ad un tratto la porta si aprì e uscì un uomo, quell’uomo. Vide la ragazza, si preoccupò all’istante pensando che fosse svenuta. Quando si accorse che stava solo dormendo si sedette di fronte a lei guardandola. Le ricordava qualcuno…era la ragazza dei provini. Rientrò per prenderle una coperta. Gliela mise addosso e rimase lì, a vegliare su di lei.


Spero vi piaccia!!  [SM=g27823]
[Modificato da BloodOnTheDanceFloor12898 12/11/2012 20:53]


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13/11/2012 21:08
 
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ciaoooo la tua FF mi intriga ( si dice così?? [SM=x47980] [SM=g27831] ) bello il nome della protagonista! che è anche quello di mia cugina [SM=g27824]
domanda: perchè ci lasci sempre sulle spineee?? [SM=g27833]
14/11/2012 22:58
 
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Intrigante. Posta il prossimo senza tenerci troppo sulle spine
15/11/2012 20:26
 
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Re:
(StreetWalker ), 14/11/2012 22:58:

Intrigante. Posta il prossimo senza tenerci troppo sulle spine



stra [SM=g2927031]
16/11/2012 19:09
 
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Ciao! hai cominciato una nuova FF!! Allora,confermo il fatto che DEVI continuare a scrivere perchè sei brava,poi...ripeto che anche a me intriga [SM=g27828] [SM=x3027012] [SM=g27838]


18/11/2012 21:24
 
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Lo so che sono un po' in ritardo, ma eccovi (un po' corto) il nuovo capitolo
Capitolo 2

Se ne andò poco prima che lei si svegliò. Alyssa si risvegliò con una coperta addosso e chiedendosi il perché tornò a casa. Questa routine continuò per una settimana finchè un giorno Alyssa si svegliò e lui era ancora li, con una tazza di the in mano. Sussultarono tutti e due. Erano più o meno le due di notte e Alyssa non riconobbe all’istante il suo volto e urlò per paura che fosse un uomo pericoloso.

-Non urlare ti prego!- bisbigliò l’uomo –Non ti voglio fare del male.- Alyssa corse a casa spaventata. Appena entrò la aspettava il suo ragazzo che si era seduto sul divano. Si alzò e andò verso di lei con fare minaccioso. Chiuse di fretta la porta e balbettando disse:

-Ehm, ciao Paul…- disse buttando la borsa per terra

-Dov’eri?- chiese dubbioso

-Da una parte…- tagliò corto lei andandosi a cambiare. I due continuarono a discutere per tutta la notte.

-Eri con un altro!- la accusò Paul ad un tratto.

-Cosa stai dicendo!- litigarono, finchè Paul non pronunciò le fatidiche parole:

-Tra noi è finita, avanti Alyssa! Non usciamo più insieme da tre mesi! E poi non mi vanno a genio le tue scappatelle notturne!- disse mettendo via le sue cose – rivedremo…forse- e così uscì di casa. Erano ormai le 4 passate, Alyssa prese il suo iPod e si diresse allo Staples Center. Si sedette sugli scalini e iniziò a piangere, era completamente sola, dopo suo padre e sua madre che era morta, anche il suo ragazzo l’aveva abbandonata. Pianse come non mai, pianse in un modo disperato quasi urlando, era sicura che nessuno l’avrebbe ascoltata. Ad un tratto una voce familiare chiese:
-Tutto ok?- Alyssa, sempre piangendo, rispose
-No.-

-Perché piangi?- Alyssa ci pensò su due volte, poi parlò

-Allergia…-

-Uhm, a che cosa?- chiese la voce dubbiosa

-Credo… agli uomini.- intanto iniziò a piovere. In pochi secondi Alyssa era bagnata da capo a piedi. La porta sul retro si aprì e un uomo porse la sua mano ad Alyssa. Senza esitare l’afferrò e venne tirata dentro l’edificio. La porta si chiuse pesantemente e Alyssa si accasciò a terra, tremante per la pioggia. Aveva ancora la mano dello sconosciuto, le sue tremavano ed erano gelide.

-Oh…- disse l’uomo. Prese le mani di Alyssa tra le sue e le sfregò. Lei potè vedere il suo volto, rimase a bocca aperta e tremante. Era il suo idolo, Michael Jackson. Gli scesero due lacrime.

-Ho freddo…- disse lievemente. Alyssa si guardò intorno, era come un piccolo appartamento. Guardo il viso di lui, era così incantevole e candido. Avvicinò il suo intreccio di mani al petto e ci chinò la testa sopra, piangendo. Riguardò per un ultima volta il suo viso e poi vide solo nero e si sentì debole.



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19/11/2012 14:05
 
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Non sarà più sola ci sarà il suo idolo.
22/11/2012 18:43
 
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Capitolo  3

Alyssa perse i sensi per colpa del freddo. Michael spaventato la prese in braccio e vide che stava piangendo. La portò nella camera da letto. Alyssa buttò le braccia al suo collo appoggiando la testa nell’incavo. La adagiò sul materasso. Andò a prenderle una coperta e una borsa d’acqua calda. Al suo ritorno si accorse che i vestiti che lei indossava erano fradici d’acqua. Non poteva farci niente, se solo le avesse sfiorato un capello gli sarebbe piovuta addosso un’altra accusa. Ma non poteva lasciarla lì, a morire di freddo. Gli mise addosso due coperte e gli appoggiò la borsa dell’acqua calda sulla pancia. Restò lì a guardarla, poi si alzò, gli passò delicatamente la mano sulla fronte e se ne andò, chiudendo la porta. Verso le otto di mattina, Alyssa si svegliò tossendo pesantemente. Si guardò in giro spaesata, aveva bisogno del bagno, ma non ne vedeva in giro. Andò in salotto e quando vide il suo volto, si ricordò tutto.

-…Ciao.- disse avvolgendosi nelle coperte che aveva addosso. Michael che era seduto al tavolo, sorseggiando una tazza di caffè, si alzò.

-Ciao… forse non mi sono presentato…-

-Stia tranquillo, ho compreso benissimo chi è lei.- disse stringendogli la mano.

-Oh, perfavore, smettila di darmi del lei! Dammi del tu…?- non sapeva ancora il suo nome.

-Alyssa.-

-Dammi del tu Alyssa. Piuttosto, stai meglio?- chiese guardandola

-Sì… forse è meglio che vada. Perché non ha… hai dormito nel tuo letto? Potevi pure lasciarmi fuori da quella porta, tanto sono sola ormai…- una lacrimuccia gli scappò, fece in tempo ad asciugarsela ma ormai l’aveva vista.

-Siediti perfavore.- si sedettero sul divano

-Io ho i vestiti bagnati… non vorrei…-

-Shh, non fa niente.- disse porgendogli una tazza di thè caldo –Non ti ho dato dei vestiti puliti… bhe, sai non vorrei che ricapiti per l’ennesima volta.- finì con l’amaro in bocca.

-Se ti va… puoi dirmi cosa ti è successo, sempre se sei d’accordo, non vorrei impicciarmi…- Alyssa prese fiato e cominciò

-Ieri, ho litigato con il mio ragazzo…- disse malinconamente.

-Ci tenevi molto?-

-Beh, sì. Io… mio papà e mia mamma non mi sono molto vicino in questo momento…- disse iniziando ad avere gli occhi umidi.

-Uhm, è perché? Tua mamma sembra un’ irresponsabile, dato che non ti è vicino.- dissi amaramente

-…mia madre è morta tre anni fa…- disse guardandolo e iniziando a piangere.

-Oh! Io… perfavore scusami… non piangere….- e appoggiò una sua mano sulla spalla. Lei d’istinto gli si buttò fra le braccia, sfogandosi. Lui rimase un po’ disorientato. Sentiva che l’anima di Alyssa era carica di dolore.

-S…sfogati se vuoi…- disse appoggiandogli una mano sulla testa.

-…m…mio papà ha divorziato con mia mamma… qual…qualche anno fa.- disse fra i singhiozzi. Poi la sua rabbia esplose

-Mi ha lasciato da sola, quel….- Michael non la lasciò finire.

-No! Non devi chiamarlo così! Sappi che è tuo padre, e ti vuole bene.-

-Ma tu… mi ha abbandonata, non una telefonata, non una visita.- disse piangendo.

-­Dai su, non piangere. Ti consiglio di andare a casa, e parlare con tuo padre.- lei si asciugò le lacrime e iniziò a guardare a terra.

-Beh… non posso.-

-Perché?-

 

-…Sono scappata… di casa…- disse vergognandosi del fatto.

-Uhm… e di dove saresti?-  chiese interessato lui.

-…Italia…-

-Cosa?!- esclamò lui esterrefatto – Sei scappata dall’Italia per…?-

-Per i provini…- disse arrossendo visibilmente – sono qui da tre mesi…- indignato e sorpreso iniziò a parlare

-Da tre mesi?Da sola, a Los Angeles?? Tu sei pazza!- parlarono finchè si fecero le dodici.

-Beh, adesso devo proprio andare.- sentenziò Alyssa. Si alzò e si tolse la coperta, facendola cadere per terra. Prese la sua borsa e salutò Michael.

-Aspetta!- disse prendendo un foglietto di carta, ci scarabocchiò sopra qualcosa e glielo porse.

-Se c’è bisogno, non esitare a chiamarmi.-



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29/11/2012 16:51
 
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Spero che continuerai presto questa storia e molto interessante....Ciaooo.... =) <3
29/11/2012 21:59
 
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Continua al più presto perché Michael la aiuterà a realizzare il suo sogno
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