Simone Jackson, 04/10/2012 15.27:
Amazon estende all’Italia il suo ecosistema “Compra una volta, ascolta ovunque”, grazie al lancio contemporaneo (il 4 ottobre) dell’MP3 Store e del Cloud Player, servizio che consente l’archiviazione automatica sulla nuvola della propria libreria digitale – compresi brani acquistati su altri store (vedi iTunes) o importati da Cd – e di riprodurli tramite qualsiasi dispositivo, da quelli prodotti in casa (Kindle Fire e Fire HD) a smartphone e tablet Android, da PC a dispositivi Apple (iPhone, iPod Touch, Mac). Il catalogo dello store Amazon comprende quello delle major e quello di centinaia di etichette indipendenti, con prezzi standard di 0,99 Euro per i brani e 9,99 Euro per gli album e offerte a partire da 5,99 Euro per gli album. “Milioni di clienti negli Stati Uniti stanno già utilizzando Amazon MP3 per acquistare e ascoltare musica sui propri dispositivi preferiti, fra i quali anche Kindle Fire HD, Kindle Fire, telefoni e tablet Android, iPhone, iPod Touch, Mac o PC. Siamo entusiasti di poter offrire lo stesso livello di praticità anche ai clienti che acquistano musica in Italia – afferma Greg Greeley, Vice Presidente Amazon EU Retail – Con il lancio di MP3 Store e di Cloud Player in Italia, i clienti hanno ora la possibilità di acquistare e ascoltare ovunque la propria musica, archiviandola in un unico luogo, senza la necessità di costanti aggiornamenti software, utilizzo di dischi esterni o cavi per trasferirla e gestirla”. Cloud Player è disponibile in modalità gratuita (250 brani archiviabili) o Premium (250mila pezzi archiviabili con un abbonamento annuo di 24,99 Euro). Gli MP3 acquistati su Amazon, però, non sono conteggiati ai fini delle soglie di 250 e 250mila, e possono essere aggiunti alle librerie senza costi aggiuntivi.
Fonte:
M&D Musica e Dischi
mah, 1 euro a canzone, a 256 di bitrate non mi pare un affare. 250 mila pezzi archiviabili non sono neppure tantissimi, google ne offre 20.000 gratuiti sul mercato americano, ottenibili anche in italia se si apre un account su siti americani.
E' vero che bisogna passare a questa modalità di fruizione, me ne rendo conto. Solo che le offerte proliferano e bisogna valutare le esigenze. Ad esempio dubito che amazon abbia le indies e quindi non sono sicuro che faccia per me (mentre soundcloud* ad esempio va benissimo per le novità underground e dovrebbe girare perfettamente su iphone e ipad; se solo mi ricordassi della password che ho immesso potrei dirvi se va o meno
; cosa non disprezzabile è completamente gratuito).
Recentemente vedo che tutti i siti di musica si appoggiano ad un cloud e mettono in share un player per quel cloud. Alcuni non funzionano in italia ed immagino viceversa. Direi perciò che fino a che non si afferma uno standard universale si debba andare un po' cauti. Certo è che se ci si "accontenta" di alcuni "limiti" (che limiti non sono per la stragrande maggioranza di utenti musicali) amazon può andare benissimo
*edit: ti pareva che non editavo anche qui. Soundcloud è il player del cloud che uso per recensire i dischi qua dentro. Se state attenti è bassa qualità, anzi bassissima, roba tipica dei cloud. Tanto che mi incazzo il più delle volte e preferisco perfino mettere youtube che sarà anche peggio ma almeno il suono esce più equilibrato
[Modificato da °Mark Lanegan° 09/10/2012 02:12]