Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Rarronno, 16/04/2012 22.21:
Diverso è il discorso degli affitti. Premesso che con le proprie case uno ci fa quello che vuole, il non voler affittare prima ai meridionali e poi agli extracomunitari derivava unicamente alla nomea di cattivi inquilini che avevano/hanno.
Chiaro che poi magari l'inquilino meridionale paga come una banca e tiene la casa come un gioiello, mentre il settentrionale non paga e sfascia tutto. Ma uno non può saperlo in anticipo e cerca di affittare a una persona che fa parte del gruppo che percepisce come più affidabile.
"Ci fa quel che vuole" fino ad un certo punto: quando decidi di affittare e, prima ancora, metter un immobile sul mercato, ti assumi un pò del così detto rischio d'impresa e, cosa poco nota, le discriminazioni in questo senso sono passabili di
denuncia. Abbiamo mandato a spendere una cliente con cui lavoravamo da anni,giusto pochi mesi fa, perchè davanti alla proposta di una famiglia di neri, non potendo opporre altre rimostranze perchè i redditi li avevano dimostrati, ci ha detto "Sa,non sono razzista, sono solo nazionalista"
. In pratica "Non sono io che son razzista, son loro che son negri/terroni/etc..."
Rarronno, 16/04/2012 22.21:
Se dovesse scegliere tra un magistrato meridionale e un hippy disoccupato di Cuneo, son sicuro che il proprietario sceglierebbe come inquilino il magistrato meridionale.
Esempio simpatico, ma impossibile si presentino per lo stesso immobile, questioni di target/budget
: e ti assicuro che c'è gente che piuttosto che il
marocchino (come si chiamano da noi i meridionali) o il marocchino vero, anche se professionista, tiene la casa sfitta!
E, per finire e ricollegarmi al discorso che fa anche
Anto qui sopra, volevo segnalarvi questo libro
L'idiota in politica. Antropologia della Lega Nord
Descrizione
Alla fine degli anni ottanta, quando gli elettori lombardi sanzionano l'arroganza e la corruzione della classe politica votando per la Lega Nord, si fanno sedurre dall'intemperanza anche lessicale di Umberto Bossi. La sua "idiozia" politica, le maschere che di volta in volta indossa diventano la chiave del suo successo. Il suo stile verbale rievoca il buffone della tradizione medievale, non rispettando niente e nessuno, e deridendo a più riprese le istituzioni. Con lui la pratica politica smarrisce ogni riferimento di senso, diventando una giravolta di annunci, minacce, promesse e intenzioni, in una parola "spettacolo". Il suo linguaggio e le sue maniere rimandano ai personaggi della Commedia dell'arte: il politico Bossi si trasfigura nella maschera Bossi. Come emerge da questo approccio etnografico, la Lega Nord non si limita a rappresentare le maschere più profonde dell'immaginario collettivo attraverso l'invenzione di un linguaggio tutto "suo", ma ha campo libero per fare politica nel senso più classico del termine, cioè creando miti. La Lega si dimostra più gramsciana della sinistra, conquistando l'egemonia culturale e investendo in modo ramificato tutti i settori della società. La semplicità lessicale, popolare e dialettale agìta contro l'arroganza delle classi colte e urbane si trasforma nel suo contrario: l'arroganza della semplicità. Prefazione di Gad Lerner.
[Modificato da (Miss Piggy) 17/04/2012 20:23]