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Campagna "KONY 2012": stop alle atrocità del crudele assassino Joseph Kony!

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2017 20:16
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17/03/2012 13:09
 
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Re:
Antonella-60, 16/03/2012 22.29:

Brutta sta notizia dell'arresto!!! Non vorrei che ciò possa inficiare la credibilità della campagna d'informazione.

Comunque ho anche letto alcuni commenti sotto al video....che tristezza!!!!!



In effetti le notizie aggiornate riportano che non è stato arrestato, ma portato in ospedale a San Diego. La polizia era intervenuta su sollecito dei vicini (su TMZ c'è un estratto video di quello che stava combinando), ma pare non sia stato incriminato.
In effetti questo non giova alla sua credibilità e a quella di Invisible Children, che ha fatto una dichiarazione (nel link che ho postato).



[Modificato da 4everMJJ 17/03/2012 13:09]
05/04/2012 19:34
 
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Arriva il sequel di 'Kony 2012', bambini. 'Kony 2012 Parte Seconda' si muove nella stessa direzione. C'e' pero' una differenza rispetto al primo: manca la voce di Jason Russel, regista autore del primo documentario e co-fondatore dell'associazione.


Su you tube non sono riuscita a trovarlo,se qualcuno ci riesce che lo posti,grazie!

[Modificato da rossijack 05/04/2012 19:35]
05/04/2012 19:36
 
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Non so se avete visto il servizio delle iene al riguardo, se non lo avete visto andate a vederlo
giusto per avere le idee piu chiare

www.lanostratv.it/programmi-tv/le-iene-seconda-serata-venerdi-23-marzo-kony-2012-video-contro-il-s...
[Modificato da Keep the faith 05/04/2012 19:44]

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
10/04/2012 22:22
 
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Re:
rossijack, 05/04/2012 19.34:


Arriva il sequel di 'Kony 2012', bambini. 'Kony 2012 Parte Seconda' si muove nella stessa direzione. C'e' pero' una differenza rispetto al primo: manca la voce di Jason Russel, regista autore del primo documentario e co-fondatore dell'associazione.


Su you tube non sono riuscita a trovarlo,se qualcuno ci riesce che lo posti,grazie!





Eccolo Rossella:




e qui spiegano la campagna e chi sono i personaggi che appaiono nel video:

blog.invisiblechildren.com/2012/04/05/resources-for-kony-2012-part-ii-beyond...


E questo è il video delle Iene di cui parlava Keep. Mi è capitato di vederlo proprio durante la puntata e sinceramente l'ho trovato molto "tirato via" nella seconda parte, non proprio negli standard dei servizi delle Iene, IMO. Forse perché ho letto molto della campagna, da entrambe le prospettive, mi aspettavo qualcosa di più approfondito invece che due illazioni finali di una blogger e di un ambasciatore, ma forse non era la "Iena" adatta per un servizio del genere. Comunque eccolo qua [SM=g27822] :

www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/292506/matano-kony-2012-bufala-o-ver...


12/04/2012 09:16
 
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Non sarò ne la prima ne l' ultima che si fa la seguente domanda: "Ma come ca..o fa ad esistere gente del genere e a passarla liscia??? Come si può permettere che accadano cose di questo genere???!!!"
Ma è questa la democrazia e la civiltà alla quale le generazioni passate avevano anelato?! [SM=x47926]

Oltre a diffondere video su Social Network dovremmo pressare i governi ad agire conretamente e a metterci in gioco noi in prima persona, altrimenti non cambierà mai nulla!
16/04/2012 08:00
 
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Il Washington Post ha pubblicato in prima pagina sul numero del 12 aprile un articolo sulla vicenda: riporto la traduzione di una delle parti visibili sul sito:

Oggi si pensa che l'LRA sia notevolmente indebolita, con non più di qualche centinaio di combattenti. Ma rimane una minaccia, e gli abitanti dei villaggi vivono nella paura costante, anche se le truppe americane e ugandesi ricercano Kony i suoi presunti crimini. La LRA ha effettuato 11 attacchi quest'anno in questo paese e 13 nel vicino Congo, secondo le Nazioni Unite e funzionari militari locali.
"Le persone prendono letteralmente tutti i loro beni e vanno a dormire fra i cespugli se pensano che l'LRA sia vicina", ha detto Lucie Koboura Morgode, un assistente sociale del Mercy Corps, un'agenzia umanitaria con sede a Portland, Oregon, che assiste le vittime. "Il trauma può rimanere per tutta la loro vita".


www.washingtonpost.com/rw/WashingtonPost/Content/Epaper/2012-04-12...

fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/546263_10150779249481368_8392031367_11958726_4267692...
12/05/2017 20:16
 
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Per la cronaca, l'epilogo della vicenda è il seguente.


Kony, la caccia all’uomo è finita. Il boia d’Africa “graziato” da Trump

26.04.2017
PIETRO VERONESE

La caccia a Joseph Kony è finita. Ma non perché il più famigerato criminale di guerra africano sia stato finalmente catturato. No: sono i cacciatori che si fermano. A partire da oggi i circa cento soldati delle forze speciali americane, ai quali si era aggiunto tre anni fa un piccolo contingente dell’aeronautica, cominceranno ad andarsene dalla Repubblica Centrafricana, dove erano stati inviati nel 2011 dall’allora presidente Obama con il compito di farlo prigioniero.
La motivazione è che la banda armata guidata dall’ugandese Kony è ormai militarmente irrilevante, ridotta a un centinaio di uomini «in grado di battersi soltanto per la propria sopravvivenza». Anche le truppe ugandesi presenti a fianco degli americani in Centrafrica hanno iniziato a ritirarsi.

Joseph Kony non è più considerato una minaccia. «Non ha mai attaccato gli interessi americani, perché spendiamo tutti questi soldi?», aveva chiesto quattro mesi fa Donald Trump, in qualche modo preannunciando la chiusura dell’operazione il cui costo in sei anni, stando alle stime fornite dallo stesso comando americano in Africa, Africom, si aggira intorno agli 800 milioni di dollari.
Nel frattempo lui, Kony, secondo le notizie più insistenti ma assolutamente non confemate si nasconderebbe in Sudan, e più precisamente nel sud del Darfur, dunque al sicuro dalle operazioni condotte dai suoi inseguitori nelle foreste centrafricane.
Tutto ciò che circonda la figura di questo crudelissimo capo guerrigliero appartiene ormai al passato: la rivolta degli Acholi ugandesi di cui egli si atteggiò a paladino; il regno di terrore che impose nel nord dell’Uganda a cavallo tra la fine del secolo scorso e l’inizio di questo; le scorribande che, costretto a ritirarsi nei paesi confinanti, prese a compiere attraverso i territori della Repubblica democratica del Congo, della Repubblica Centrafricana e dei due Sudan. Inesorabilmente, con il passare degli anni, è diventato solo un fuggiasco braccato. L’elenco dei suoi crimini è raccapricciante ed egli è il primo criminale di guerra contro il quale il Tribunale penale internazionale dell’Aia ha spiccato un mandato di cattura, già nel 2005.

È accusato di innumerevoli assassinii, stupri, riduzione in schiavitù, rapimento di bambini allo scopo di farne dei combattenti o prede sessuali. Un suo ex braccio destro, Dominic Ongwen, attualmente sotto processo all’Aia, è proprio uno di questi: rapito mentre stava andando a scuola una mattina del lontano 1988, fu iniziato alle peggiori efferatezze e salì nella gerarchia militare del movimento armato fino a diventarne uno dei massimi comandanti.

Joseph Kony comincia a far parlare di sé alla fine degli anni 80. Tra gli Acholi, l’etnia del nord dell’Uganda in rotta con il nuovo presidente Yoweri Museveni, si è affermato un movimento armato guidato da una confusa profetessa, Alice Lakwena, la quale sostiene di parlare con gli spiriti e di poter garantire l’invulnerabilità ai suoi miliziani. I combattenti di Alice arrivano quasi alle porte della capitale prima di venir sbaragliati. Kony prende la guida dei pochi superstiti, a sua volta afferma di essere in contatto con gli spiriti ma si ispira anche alla teologia cristiana. Cambia il nome del movimento in Esercito di Resistenza del Signore – Lord’s Resistance Army, o Lra – e soprattutto tattica: terrorizza la popolazione, rapisce i bambini, semina morte e raccoglie odio.

Con il primo decennio del nuovo secolo l’Uganda lentamente si pacifica, ma la scia di sangue lasciata da Kony non fa che allungarsi attraverso i paesi vicini. Nel 2012 il bandito ha il suo momento di celebrità: era quasi dimenticato quando un video che chiede la sua cattura entro l’anno, diffuso da una ong americana molto discussa, diventa virale tra i ragazzi di tutto il mondo attraverso i social media. Quel video di mezz’ora è stato più studiato come modello di manipolazione delle coscienze giovanili che come esempio di informazione sui mali dell’Africa. E non è servito a niente: cinque anni dopo Joseph Kony resta uccel di bosco.


Fonte: La Repubblica

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